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parlare di essi, bisogna eli' io accenni al problema se essi sono o non

sono capiti. Ne verrà fuori un lavoro del tutto abborracciato, perchè
Altra cosa sono io, altra sono i miei scritti. — Qui, prima di parlare di essi, bisogna ch’io accenni al problema se essi sono o ''non'' sono capiti. Ne verrà fuori un lavoro del tutto abborracciato, perchè la questione non è ancora affatto d’attualità. Io stesso non sono ancora d’attualità; alcuni nascono ''postumi''. Verrà tempo che sorgeranno degli istituti in cui si vivrà e s’insegnerà ciò che io intendo per vivere ed insegnare; forse si creeranno anche delle cattedre speciali per l’interpretazione del «{{TestoCitato|Così parlò Zarathustra|Zarathustra}}». Ma sarei in aperta contraddizione con me stesso se mi aspettassi di trovare già oggi orecchie e ''mani'' disposte ad accogliere le ''mie'' verità: che oggi non mi si ascolti, che non si voglia prender nulla da me, mi pare non solo naturale ma a dirittura giusto. Non voglio essere confuso con altri, perciò non mi confondo io stesso.
la questione non è ancora affatto d'attualità, io stesso non sono !

ancora d’attualità ; alcuni nascono postumi. Verrà tempo che sor¬
Ripeto, nella mia vita ci sono pochi casi di «malanimo»; anche di «malanimo» letterario non saprei raccontare che un esempio. Invece, molti di ''pura stupidità!''..... Mi pare che una delle più rare distinzioni che uno si possa concedere sia quella di prendere in mano un mio libro; immagino che, prima, si leverà le scarpe, per non parlare di stivali.....
geranno degli istituti in cui si vivrà e s’insegnerà ciò che io intendo

per vivere ed insegnare; forse si creeranno anche delle cattedre
Quando una volta il dottor {{AutoreIgnoto|Heinrich von Stein}} si lamentava onestamente con me di non aver capito una parola del mio Zarathustra,
speciali per l’interpretazione del « Zarathustra ». Ma sarei in aperta
contraddizione con me stesso se mi aspettassi di trovare già oggi
orecchie e mani disposte ad accogliere le mie verità: che oggi non
mi si ascolti, che non si voglia prender nulla da me, mi pare non ^
solojiaturale ma a dirittura giusto. Non voglio essere confuso con
altri, perciò non mi confondo io stesso.
Ripeto, nella mia vita ci sono pochi casi di « malanimo » ; anche
di « malanimo » letterario non saprei raccontare che un esempio.
Invece, molti di pura stupidità! Mi pare che una delle più rare
distinzioni che uno si possa concedere sia quella di prendere in
mano un mio libro; immagino che, prima, si leverà le scarpe, per
non parlare di stivali
Quando una volta il dottor Heinrich von Stein si lamentava one¬
stamente con me di non aver capito una parola del mio Zarathustra,