Pagina:Aristofane - Commedie, Venezia 1545.djvu/108: differenze tra le versioni
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perche non si puo far che un dì sia fatto due dì.</dd></dl> |
perche non si puo far che un dì sia fatto due dì.</dd></dl> |
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;Str.: Che non facio? |
;Str.: Che non facio? |
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;Fid.: Mò à che modo? se non insieme ella medesima diventi, |
;Fid.: Mò à che modo? se non insieme ella medesima diventi, et vecchia, et fresca donna. |
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;Str.: Et cosi è stato ordinato. |
;Str.: Et cosi è stato ordinato. |
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;Fid.: Non penso già che ben sapiano la lege, che vien à significare. |
;Fid.: Non penso già che ben sapiano la lege, che vien à significare. |
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;Str.: Et che cosa significa? |
;Str.: Et che cosa significa? |
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;Fid.: Solone antico era amator del popolo naturalmente. |
;Fid.: Solone antico era amator del popolo naturalmente. |
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;Str.: Questo non fa gia à l’ultima, |
;Str.: Questo non fa gia à l’ultima, et à la nuova. |
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;Fid.: Egli adunque |
;Fid.: Egli adunque hà posto il chiamare in due dì, et ne la ultima, et ne la nuova, à ciò che si facesseno le positioni ne’l novilunio. |
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;Str.: A che proposito gli hà egli posto l’ultima? |
;Str.: A che proposito gli hà egli posto l’ultima? |
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;Fid.: A ciò che quelli ch’apresso erano, fugendo in un dì prima di |
;Fid.: A ciò che quelli ch’apresso erano, fugendo in un dì prima di volontà fossero liberati, se non poi, che la matina s’attristasseno per il far de la Luna. |
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;Str.: Perche i principati non togliono adunque ne la nuova Luna le buone mani, ma la ultima, |
;Str.: Perche i principati non togliono adunque ne la nuova Luna le buone mani, ma la ultima, et la nuova? |
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;Fid.: Perche parono i creditori patire, che subito portino via le buone mani, per questo hanno proposto un dì. |
;Fid.: Perche parono i creditori patire, che subito portino via le buone mani, per questo hanno proposto un dì. |
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<dl><dd>O molto sventurati, che state à sedere, ò ignoranti, sassi che sete di quelli che fanno i nostri guadagni, numero, pecore anchora, amfore ghiozzanti. onde verso di me, |
<dl><dd>O molto sventurati, che state à sedere, ò ignoranti, sassi che sete di quelli che fanno i nostri guadagni, numero, pecore anchora, amfore ghiozzanti. onde verso di me, et di questo |