Teatro Historico di Velletri/Ville d'Antichi Romani: differenze tra le versioni

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<div align=center><big>''Ville d'Antichi Romani.''</big><br/><small>''Cap. X.''</small></div>
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Che nel territorio di Velletri sieno ne' passati secoli state molte delitiose Ville d'Antichi Romani, è da credersi per la bellezza del Sito, per la soavità dell'Aria, per la vaghezza della vista, e per la fecondità della Terra, oltre alla vicinanza di Roma; onde hebbe raggione Iodoco Hondio<ref>Joost de Hondt (1563-1612), geografo e cartografo olandese, autore di una ''Novae Italiae Delineatio'' a cui probabilmente si riferisce il Teoli.</ref> di chiamar Velletri ''Venustissimi Situs''; Georgio Bruino<ref>George Braun (? - 1622), arcidiacono di Dortmund ed autore dell'opera ''Civitates orbis terrarum, in aes incisse et excusce, et descriptione topographica, morali, politica, illustrate'' in VI volumi, al cui III libro si riferisce il Teoli.</ref> di dire ''Velitræ Scriptorum monumento celebres iucundissimo oculorum intuitu conspici possunt''; et il Merula<ref>Paolo Merula (1558 - 1607), nome latinizzato di Paul van Merle, fu un geografo e viaggiatore fiammingo, autore tra le altre opere di una ''Cosmographiae generalis libri tres, item Geographiae particularis libri IV'', al cui libro 2 si riferisce il Teoli.</ref>, che più espressamente l'autentica, dicendo, ''Antiqua Civitas in Tumulo Velitræ Oppidum vetustissimum Volscorum, venustissimi Situs, iucundissimi Prospectus, Mœnibus undiquè cinctum, etc. Ager fructuum omnis generis, nunc etiam ferax est, ut olim propter Urbis Romæ vicinitatem Villis, et Hortiis Nobilium expolitus''; e lo conferma ancora il Campognano, che così dice di Velletri, ''Hà buonissimo Territorio, e già fù pieno d'Horti, e di Palazzi per la vicinanza, che tiene con Roma''.