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la mia filosofia.... Perchè, si badi bene: fu proprio negli anni della mia più debole vitalità che ''cessai'' di essere pessimista: il bisogno istintivo di ristabilire me stesso, ''mi strappò'' alla filosofia della miseria e dello scoraggiamento.... E da ciò si riconosce, in fondo la ''bontà della nascita!'' Un uomo ben nato fa bene ai nostri sensi: egli è fatto d’un legno insieme duro e tenero e profumato. Gli piace soltanto ciò che gli è utile: il suo piacere, il suo desiderio cessano quando egli oltrepassa il limite dell’utile. Egli indovina i mezzi per riparare ai mali, fa suo pro di tristi accidenti; ciò che non lo annienta Io rende più forte. Di tutto ciò ch’egli vede, ode, vive, tira istintivamente la ''sua'' somma; è un principio di selezione: molte cose lascia cadere. È sempre in ''sua'' compagnia, sia ch’egli si occupi di libri, o d’uomini, o di paesaggi: come ''sceglie'', come ''accetta'', come ''s’affida'', egli onora. Reagisce ad ogni sorta di fascino, lentamente, con quella lentezza che gli hanno insegnata una lunga prudenza e una superbia voluta; — esamina il fascino che sale a lui — è ben lungi dal movergli incontro. Non crede nè alla «sventura» nè alla «colpa»: sbriga presto ogni cosa, con sè e con gli altri, sa dimenticare; — è abbastanza forte perchè ogni cosa debba andargli per il meglio. |
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la mia filosofia.... Perchè, si badi bene: fu proprio negli anni della |
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istintivo di ristabilire me stesso, mi strappò alla filosofia della mise¬ |
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bontà della nascita! Un uomo ben nato fa bene ai nostri sensi: egli |
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è fatto d’un legno insieme duro e tenero e profumato. Oli piace |
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Questa ''doppia'' serie d’esperienze, questa possibilità d’avvicinarsi a mondi apparentemente diversi, si ripete nella mia natura, in ogni riguardo:.... io sono un sosia, ho anche la «seconda» vista, oltre alla prima. E forse, anche la terza.... Già in grazia della mia origine il mio sguardo può spaziare al di là di ogni punto di vista puramente locale, puramente nazionale; non mi costa nessuna fatica l’essere «un buon europeo». D’altra parte sono forse più tedesco |
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soltanto ciò che gli è utile: il suo piacere, il suo desiderio cessano |
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quando egli oltrepassa il limite dell’utile. Egli indovina i mezzi per |
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riparare ai mali, fa suo prò di tristi accidenti ; ciò che non lo annienta |
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Io rende più forte. Di tutto ciò ch’egli vede, ode, vive, tira istin¬ |
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tivamente la sua somma; è un principio di selezione: molte cose |
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lascia cadere. È sempre in sua compagnia, sia ch’egli si occupi di |
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libri, o d’uomini, o di paesaggi: come sceglie, come accetta, come |
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s’affida, egli onora. Reagisce ad ogni sorta di fascino, lentamente, |
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con quella lentezza che gli hanno insegnata una lunga prudenza |
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e una superbia voluta ; — esamina il fascino che sale a lui — è ben |
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lungi dal movergli incontro. Non crede nè alla sventura nè |
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alla colpa » : sbriga presto ogni cosa, con sè e con gli altri, sa |
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dimenticare; — è abbastanza forte perchè ogni cosa debba andar¬ |
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gli per il meglio. |
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precisamente me stesso. |
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Questa doppia serie d'esperienze, questa possibilità d’avvici¬ |
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narsi a mondi apparentemente diversi, si ripete nella mia natura, |
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in ogni riguardo:.... io sono un sosia, ho anche la « seconda.» vista, |
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oltre alla prima. E forse, anche la terza.... Già in grazia della mia |
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puramente locale, puramente nazionale; non mi costa nessuna fatica |
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