Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/88: differenze tra le versioni

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delle quadrate<ref>Si veda la figura di una di queste incassature, che si darà nella Tavola XII. A.</ref>, da ciascun lato delle quali uscivano delle spranghe, che andavano a fortificare con tutta la loro lunghezza le tavole, di cui eran fatte le porte. Quelle essendo grossissime erano interiormente scavate.
delle quadrate (a), da ciafcun lato delle quali ufcivano delle
fpranghe, che andavano a fortisicare con tutta la loro lunghezza
le tavole, di cui eran fatte le porte. Quelle essendo
grofsiflime erano interiormente seguito.


§. 64. L’incassatura era piantata sì al di sopra, che al di sotto in una grotta piastra di bronzo in forma di conio {{immagine da inserire}} saldata con piombo, e su di essa si raggirava; di maniera che quando l’incassatura presentava una mezza palla A, vi era nella piastra un incavo, nel quale girava la parte convessa, come si vede alla porta della Rotonda; e allorché questo incavo si trovava nella incavatura, la piastra avea la mezza palla sollevata, che in quella esattamente s’incastrava. Questa unitamente alla piastra si chiamava ''cardo''. Alcune se ne trovano nel museo reale a Portici, il diametro delle quali è d’un palmo; dal che si arguisce la grandezza, che aver doveano le porte. Il loro peso è di venti, trenta, e sino a quaranta libbre. Può servire questa notizia a spiegare diversi passi d’antichi autori tanto difficili creduti sinora, perchè si era data una falsa, o almeno oscura idea di questa parte della porta. Quando le porre erano a due pezzi (''bivalvæ''), allora amendue le imposte cardinali erano armate all’estremità nella maniera predetta, come si vede alle due della Rotonda; ma quando si facevano a due pezzi ripiegati, e giravano da una parte sola, i due pezzi erano attaccati insieme per mezzo di gangheri con bandelle di bronzo incassate nella grossezza del legno; e benché fodero al di fuori, pure non potevano vederli le punte dei gangheri, che erano coperti in ambe le parti dai battenti. Sono provate queste osservazioni con un di sì fatti gangheri di mezzo, ai due lati del quale si vedono ancora pezzi di legno impietriti<ref name=pagina88>Questi due §§. sono stati presi dalle lettera del nostro Autore sulle scoperte {{Pt|d’Er-|}}</ref>.
§. 64. L’incafTatura era piantata sì al di sopra, che al
di sotto in una grotta piaflra di bronzo in forma di conio
/ faldata con piombo, e fu di efTa si raggirava; di maniera
che quando I’incafTatura presentava una mezza palla A,
vi era nella piaftra un incavo, nel quale girava la parte convella, come si vede alla porta della Rotonda; e allorché
questo incavo si trovava nella incavatura, la piaftra avea la
mezza palla sollevata, che in quella esattamente s’incaftrava. Questa unitamente alla piaftra si chiamava cardo. Alcune
se ne trovano nel museo reale a Portici, il diametro delle
quali è d’un palmo; dal che si arguifce la grandezza, che
aver doveano le porte. Il loro pefo è di venti, trenta, e
sino a quaranta libbre. Può fervile questa notizia a fpiegare
diversi palli d’antichi autori tanto difsicili creduti sinora, perchè si era data una falfa, o almeno ofcura idea di questa
parte della porta. Quando le porre erano a due pezzi ( bivalve
), allora amendue le impofte cardinali erano armate
all’eftremità nella maniera predetta, come si vede alle due
della Rotonda; ma quando si facevano a due pezzi ripiegati, e giravano da una parte sola, i due pezzi erano attaccati
insieme per mezzo di gangheri con bandelle di bronzo
incaflate nella groftezza del legno; e benché fodero al di
fuori, pure non potevano vederli le punte dei gangheri, che
erano coperti in ambe le parti dai battenti. Sono provate
queste osservazioni con un di sì fatti gangheri di mezzo, ai due
lati del quale si vedono ancora pezzi di legno impietriti (b).


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(a) Si veda la figura di una di quefte incassature, che si darà nella Tavola XII. A.

(b) Quefti due §§. fono flati prefi dalle
lettera del noftro Autore fullc icoperte {{Pt|d’Er-|}}