Pagina:La capanna dello zio Tom, 1871.djvu/256: differenze tra le versioni

Piaz1606 (discussione | contributi)
 
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 75%
+
Pagine SAL 100%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
— «Eva, dove hai ritrovata questa collana?» chiese miss Ofelia.
{{spazi|9}}— «Eva, dove hai ritrovata questa collana?» chiese miss Ofelia.


— «L’ho portata tutto il giorno» rispose Eva.
— «L’ho portata tutto il giorno» rispose Eva.
Riga 27: Riga 27:
Rosa non aprì bocca, ma nell’uscio della camera, disse fra se stessa: «ha il sangue di Saint-Clare nelle vene, parla perfettamente come papà.»
Rosa non aprì bocca, ma nell’uscio della camera, disse fra se stessa: «ha il sangue di Saint-Clare nelle vene, parla perfettamente come papà.»


Eva, ritta in piedi in faccia a Topsy, la stava esaminando. Le due fanciulle che si trovavano per la prima volta l’una al cospetto dell’altra personificavano in se stesse i due punti estremi della società: da una parte era la figlia bionda e gentile, dagli occhi intelligenti, dal fronte nobile, dal passo signorile: dall’altra, la piccola negra, timida, ignorante, ma furba e maliziosa; la prima rendeva immagine della razza sassone, sviluppata da parecchi secoli di civiltà, di dominazione, di superiorità fisica e morale; la seconda rappresentava l’Africa degradata da parecchi secoli di servaggio, di miserie e dfimportabili fatiche. Questo contrasto commoveva l’immaginazione giovanile della figlia di Saint-Clare, ma i suoi pensieri erano però sì vaghi e indeterminati, ch’ella non poteva ancora per modo alcuno rendersene ragione; udendo la cugina sermonare Topsy, essa ne fu attristata, e con voce carezzevole diceva a quest’ultima: — «Mia povera Topsy, e perchè vuoi rubare? di presente tu non mancherai più di nulla, e in ogni caso, io ti regalerò sempre qualche mio vezzo innanzi che te l’abbi a pigliar di straforo.»
Eva, ritta in piedi in faccia a Topsy, la stava esaminando. Le due fanciulle che si trovavano per la prima volta l’una al cospetto dell’altra personificavano in se stesse i due punti estremi della società: da una parte era la figlia bionda e gentile, dagli occhi intelligenti, dal fronte nobile, dal passo signorile: dall’altra, la piccola negra, timida, ignorante, ma furba e maliziosa; la prima rendeva immagine della razza sassone, sviluppata da parecchi secoli di civiltà, di dominazione, di superiorità fisica e morale; la seconda rappresentava l’Africa degradata da parecchi secoli di servaggio, di miserie e d'importabili fatiche. Questo contrasto commoveva l’immaginazione giovanile della figlia di Saint-Clare, ma i suoi pensieri erano però sì vaghi e indeterminati, ch’ella non poteva ancora per modo alcuno rendersene ragione; udendo la cugina sermonare Topsy, essa ne fu attristata, e con voce carezzevole diceva a quest’ultima: — «Mia povera Topsy, e perchè vuoi rubare? di presente tu non mancherai più di nulla, e in ogni caso, io ti regalerò sempre qualche mio vezzo innanzi che te l’abbi a pigliar di straforo.»


{{Nop}}
{{Nop}}