Pagina:Bandello - Novelle, Laterza 1910, I.djvu/9: differenze tra le versioni

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detto che non donna era quella che parlava, ma che alcuno dei più dotti e facondi uomini ed eloquentissimi che oggi vivano fosse stato il dicitore. Io per me so bene che non mi sovviene aver cosi copiosamente sentito alcuno parlare di cotal
detto che non donna era quella che parlava, ma che alcuno dei più dotti e facondi uomini ed eloquentissimi che oggi vivano fosse stato il dicitore. Io per me so bene che non mi sovviene aver cosi copiosamente sentito alcuno parlare di cotal
materia, come con mia grandissima sodisfazione ed infinita contentezza alora la vostra dichiarazione ascoltai. Il perché quelli che ebbero grazia d’udirvi restarono tutti si pieni d'ammirazione, che non sapevano che dirsi. Ma io mi sono lasciato troppo trasportare, non essendo questo il luogo debito a le vostre lodi, a le quali assai più purgati inchiostri si converrebbero. Pertanto ritornando a la mia novella, che fu alora da l’Alemanni narrata e poi da me scritta, quella al glorioso vostro nome dedico e consacro, a ciò che, se mai sarà chi le mie novelle, quando tutte saranno insieme, prenda in mano, conosca che da voi a scriverle mosso fui ; e se nulla di buono in quelle troverà, ringrazi prima il dator d’ogni bene, il nostro Signor Iddio, e voi appresso da cui procede, e convenevoli grazie ve ne renda. Se poi, come di leggiero forse avverrà, cose assai vi saranno rozze, mal esplicate, né con ordine conveniente poste, o con parlar barbaro espresse, a la debolezza del mio basso ingegno l'ascriva e al mio poco sapere, e pigli in grado il mio buon volere, pensando ch’io son lombardo e in Lombardia ai confini de la Liguria nato, e per lo più degli anni miei sin ad ora nodrito, e che, come io parlo cosi ho scritto, non per insegnar altrui, né accrescer ornamento a la lingua volgare, ma solo per tener memoria de le cose che degne mi sono parse d’essere scritte, e per ubidire a voi che comandato me l’avete. State sana.
materia, come con mia grandissima sodisfazione ed infinita contentezza alora la vostra dichiarazione ascoltai. Il perché quelli che ebbero grazia d’udirvi restarono tutti si pieni d'ammirazione, che non sapevano che dirsi. Ma io mi sono lasciato troppo trasportare, non essendo questo il luogo debito a le vostre lodi, a le quali assai più purgati inchiostri si converrebbero. Pertanto ritornando a la mia novella, che fu alora da l’Alemanni narrata e poi da me scritta, quella al glorioso vostro nome dedico e consacro, a ciò che, se mai sarà chi le mie novelle, quando tutte saranno insieme, prenda in mano, conosca che da voi a scriverle mosso fui ; e se nulla di buono in quelle troverà, ringrazi prima il dator d’ogni bene, il nostro Signor Iddio, e voi appresso da cui procede, e convenevoli grazie ve ne renda. Se poi, come di leggiero forse avverrà, cose assai vi saranno rozze, mal esplicate, né con ordine conveniente poste, o con parlar barbaro espresse, a la debolezza del mio basso ingegno l'ascriva e al mio poco sapere, e pigli in grado il mio buon volere, pensando ch’io son lombardo e in Lombardia ai confini de la Liguria nato, e per lo più degli anni miei sin ad ora nodrito, e che, come io parlo cosi ho scritto, non per insegnar altrui, né accrescer ornamento a la lingua volgare, ma solo per tener memoria de le cose che degne mi sono parse d’essere scritte, e per ubidire a voi che comandato me l’avete. State sana.

NOVELLA I
{{Centrato|NOVELLA I}}
Buondelmonte de* Buondelmonti si marita con una, e poi la lascia
{{Centrato|Buondelmonte de* Buondelmonti si marita con una, e poi la lascia
per prenderne un'altra, e fu ammazzato.
per prenderne un'altra, e fu ammazzato.
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Io porto ferma openione, signori miei, che nostro Signore
Io porto ferma openione, signori miei, che nostro Signore
Dio vi abbia spirato la sua grazia a far la determinazione che
Dio vi abbia spirato la sua grazia a far la determinazione che