Pagina:Eneide (Caro).djvu/263: differenze tra le versioni

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fa di Sergesto, e ne l’arena il pianta:{{R|695}}
Fa di Sergesto, e ne l’arena il pianta:{{R|695}}
suvvi una fune, e ne la fune appende
Suvvi una fune, e ne la fune appende
una viva colomba, e per bersaglio
Una viva colomba, e per bersaglio
la pon de le saette e degli arcieri.
La pon de le saette e degli arcieri.
Fêrsi i piú chiari avanti, e i nomi loro
Fersi i più chiari avanti, e i nomi loro
del fondo si cavâr d’un elmo a sorte.{{R|700}}
Del fondo si cavâr d’un elmo a sorte.{{R|700}}
Uscio primiero Ippocoonte, il figlio
Uscio primiero Ippocoonte, il figlio
d’Irtaco generoso, a cui con lieto
D’Irtaco generoso, a cui con lieto
grido la gente applause. A lui secondo
Grido la gente applause. A lui secondo
fu Memmo, che pur dianzi il pregio ottenne
Fu Memmo, che pur dianzi il pregio ottenne
del naval corso: e Memmo, com’era,{{R|705}}
Del naval corso: e Memmo, com’era,{{R|705}}
di verde oliva incoronato apparve.
Di verde oliva incoronato apparve.
Apparve Eurizio il terzo; ed era questi
Apparve Eurizio il terzo; ed era questi
minor, ma ben di te degno fratello,
Minor, ma ben di te degno fratello,
Pàndaro glorïoso, che de’ Teucri
Pándaro glorïoso, che de’ Teucri
rompesti i patti, e saettasti in mezzo{{R|710}}
Rompesti i patti, e saettasti in mezzo{{R|710}}
a l’oste greca il gran campione argivo.
A l’oste greca il gran campione argivo.
Ultimo si restò de l’elmo in fondo
Ultimo si restò de l’elmo in fondo
il vecchio Aceste, che vecchio anch’egli
Il vecchio Aceste, che vecchio anch’egli
ardí di porsi a giovenil contrasto.
Ardì di porsi a giovenil contrasto.
Tesero gli archi, e trasser le quadrella{{R|715}}
Tesero gli archi e trasser le quadrella{{R|715}}
da le faretre. A tutti gli altri avanti
Da le faretre. A tutti gli altri avanti
d’Irtaco il figlio a saettare accinto
D’Irtaco il figlio a saettare accinto
col suon del nervo e del pennuto strale
Col suon del nervo e del pennuto strale
l’aura percosse e dritto fendella
L’aura percosse e dritto fendella
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