Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/29: differenze tra le versioni

 
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Nel 1759. il signor le Roy fece conoscere la più gran parte dei tempj della Grecia, o ne pubblicò i disegni più corretti, e più esattamente descritti<ref>Alcuni dei viaggiatori, che hanno considerate le antichità della Grecia, e le hanno descritte in qualche parte almeno, dandone anche le figure, benché non tanto esatte, noi li abbiamo accennati nel ''Tom. I. pag. 52. col. 1''. Restano interessanti, e preziose talune di quelle descrizioni, e figure, perchè dopo di esse è perito qualche edifizio o in occasione di guerre, o per altri accidenti, e per la barbarie degli uomini; come ha notato anche il signor {{AutoreCitato|Julien-David Le Roy|le Roy}} nella sua opera ''par. 1. pag. 11''. {{w|Partenone|del tempio di Minerva in Atene}}, che saltò parte in aria nel 1677. in occasione della guerra dei Veneziani coi Turchi, i quali vi tenevano una porzione della loro polvere, che prese fuoco per una bomba cadutavi. Quindi è che la figura intiera, come era puma di quel tempo, dobbiamo cercarla presso lo {{AutoreCitato|Jacob Spon‏|Sponio}}, che è uno de’ viaggiatori suddetti, e lo vide nel 1676.</ref>. Nel mese di maggio dell’anno 1750. due pittori inglesi {{w|James Stuart|Giacomo Stuart}}, e {{w|Nicholas Revett|Niccola Revett}} intrapresero il viaggio della Grecia dopo essersi esercitati per alcuni anni a Roma nella loro professione. Gli amici in Inghilterra procurarono loro degli ajuti considerabili per quella impresa, facendo un’associazione all’opera, che avrebbero pubblicata; e alcuni pagarono anticipatamente un buon numero di esemplari al prezzo di circa due ghinee. Nel prim’anno cominciarono que’ viaggiatori dal visitar Pola, e la Dalmazia, ove fecero disegnare con attenzione tutti gli antichi monumenti, che poterono scoprirvi<ref>Cominciò da Pola anche il sig. le Roy, e dà la figura di due tempj di quella città nella sua opera, ''Tom. I. par. 2. pl. 19. p. 46''.</ref>. L’anno seguente si portarono nella Grecia, ove si trattennero quasi quattr’anni, e ritornarono in Marsiglia nel decembre dell’anno 1754. I signori <!--James Dawkins (antiquarian)-->Dawkins, e <!--John Bouverie-->Boeverie, i quali a loro proprie spese aveano equipaggiata una nave con tutte le cose necessarie per fare il loro dispendiofo viaggio in Levante, ed ai quali noi siamo debitori della descrizione delle rovine di Palmira, trovarono que’ due loro compatrioti in Atene, e gl’incoraggirono a proseguire la loro impresa. Boeverie morì d’una febbre maligna nell’isola di Negroponte<ref>O in Efeso, come scrive {{AutoreCitato|Giovanni Battista Piranesi|Piranesi}}, o il suo espositore, ''Della magnif. de’ Rom. num. 212. pag. CXCI''.</ref>;
Nel 1759. il signor {{AutoreCitato|Julien-David Le Roy|le Roy}} fece conoscere la più gran parte dei tempj della Grecia, o ne pubblicò i disegni più corretti, e più esattamente descritti<ref>Alcuni dei viaggiatori, che hanno considerate le antichità della Grecia, e le hanno descritte in qualche parte almeno, dandone anche le figure, benché non tanto esatte, noi li abbiamo accennati nel ''Tom. I. pag. 52. col. 1''. Restano interessanti, e preziose talune di quelle descrizioni, e figure, perchè dopo di esse è perito qualche edifizio o in occasione di guerre, o per altri accidenti, e per la barbarie degli uomini; come ha notato anche il signor {{AutoreCitato|Julien-David Le Roy|le Roy}} nella sua opera ''par. 1. pag. 11''. {{w|Partenone|del tempio di Minerva in Atene}}, che saltò parte in aria nel 1677. in occasione della guerra dei Veneziani coi Turchi, i quali vi tenevano una porzione della loro polvere, che prese fuoco per una bomba cadutavi. Quindi è che la figura intiera, come era puma di quel tempo, dobbiamo cercarla presso lo {{AutoreCitato|Jacob Spon‏|Sponio}}, che è uno de’ viaggiatori suddetti, e lo vide nel 1676.</ref>. Nel mese di maggio dell’anno 1750. due pittori inglesi {{w|James Stuart|Giacomo Stuart}}, e {{w|Nicholas Revett|Niccola Revett}} intrapresero il viaggio della Grecia dopo essersi esercitati per alcuni anni a Roma nella loro professione. Gli amici in Inghilterra procurarono loro degli ajuti considerabili per quella impresa, facendo un’associazione all’opera, che avrebbero pubblicata; e alcuni pagarono anticipatamente un buon numero di esemplari al prezzo di circa due ghinee. Nel prim’anno cominciarono que’ viaggiatori dal visitar Pola, e la Dalmazia, ove fecero disegnare con attenzione tutti gli antichi monumenti, che poterono scoprirvi<ref>Cominciò da Pola anche il sig. le Roy, e dà la figura di due tempj di quella città nella sua opera, ''Tom. I. par. 2. pl. 19. p. 46''.</ref>. L’anno seguente si portarono nella Grecia, ove si trattennero quasi quattr’anni, e ritornarono in Marsiglia nel decembre dell’anno 1754. I signori <!--James Dawkins (antiquarian)-->Dawkins, e <!--John Bouverie-->Boeverie, i quali a loro proprie spese aveano equipaggiata una nave con tutte le cose necessarie per fare il loro dispendiofo viaggio in Levante, ed ai quali noi siamo debitori della descrizione delle rovine di Palmira, trovarono que’ due loro compatrioti in Atene, e gl’incoraggirono a proseguire la loro impresa. Boeverie morì d’una febbre maligna nell’isola di Negroponte<ref>O in Efeso, come scrive {{AutoreCitato|Giovanni Battista Piranesi|Piranesi}}, o il suo espositore, ''Della magnif. de’ Rom. num. 212. pag. CXCI''.</ref>;