Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/529: differenze tra le versioni

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''Aurea purpuream subnectit fibula vestem;''
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''l. Argumento 25. §. Vittæ 2. ff. De auro, argento, ec., l. un. C. Nulli licere in frænis, ec, lib. XI''., {{AutoreCitato|Ottavio Ferrari|Ferrario}} ''De re vest. par. 2. lib. 1. cap. 17''.</ref>, come vedesi nella bellissima ed unica statua di Leucotea nella villa Albani, e nelle due Cariatidi della villa Negroni, tutte e tre di grandezza naturale. Un terzo almeno di questo manto deve supporsi o di sotto o di sopra ripiegato, la qual cosa manifestamente si scorge nel manto d’una figura muliebre, maggiore dei naturale, nel cortile del palazzo Farnese, il cui lembo inferiore ripiegato in su vien preso e legato da una cintura. Così tirato in fu e tenuto colla fascia è lo strascico del manto pendente dalle spalle ad una Musa maggior della grandezza naturale nel cortile della Cancelleria<ref>Ora nel Museo Pio-Clementino.</ref>, ed all’Antiope nel gruppo del Toro Farnese<ref>{{AutoreCitato|Paolo Alessandro Maffei|Maffei}} ''Racc. di statue, Tav. 48''.</ref>. Talvolta il manto viene ad annodarsi sotto il petto, qual vedesi in alcune figure egiziane, e generalmente in quelle d’Iside, siccome ho mostrato nel Libro {{Sc|iI}}.<ref>''cap. {{Sc|iiI}}. §. 6. pag. 106''.</ref>; talora in vece del bottone eravi un uncino ({{greco}} '''περόνης'''), a cui le due estremità del manto insieme attaccate pendevano<ref>{{AutoreCitato|Sofocle |Sophocl.}} ''Trachin. vers. 942''.</ref>, in guisa che probabilmente un’estremità venia per di dietro dal di sopra della spalla, e l’altra per dinanzi
''l. Argumento 25. §. Vittæ 2. ff. De auro, argento, ec., l. un. C. Nulli licere in frænis, ec, lib. XI''., {{AutoreCitato|Ottavio Ferrari|Ferrario}} ''De re vest. par. 2. lib. 1. cap. 17''.</ref>, come vedesi nella bellissima ed unica statua di Leucotea nella villa Albani, e nelle due Cariatidi della villa Negroni, tutte e tre di grandezza naturale. Un terzo almeno di questo manto deve supporsi o di sotto o di sopra ripiegato, la qual cosa manifestamente si scorge nel manto d’una figura muliebre, maggiore dei naturale, nel cortile del palazzo Farnese, il cui lembo inferiore ripiegato in su vien preso e legato da una cintura. Così tirato in fu e tenuto colla fascia è lo strascico del manto pendente dalle spalle ad una Musa maggior della grandezza naturale nel cortile della Cancelleria<ref>Ora nel Museo Pio-Clementino.</ref>, ed all’Antiope nel gruppo del Toro Farnese<ref>{{AutoreCitato|Paolo Alessandro Maffei|Maffei}} ''Racc. di statue, Tav. 48''.</ref>. Talvolta il manto viene ad annodarsi sotto il petto, qual vedesi in alcune figure egiziane, e generalmente in quelle d’Iside, siccome ho mostrato nel Libro {{Sc|iI}}.<ref>''cap. {{Sc|iiI}}. §. 6. pag. 106''.</ref>; talora in vece del bottone eravi un uncino ({{Greco da controllare}} '''περόνης'''), a cui le due estremità del manto insieme attaccate pendevano<ref>{{AutoreCitato|Sofocle |Sophocl.}} ''Trachin. vers. 942''.</ref>, in guisa che probabilmente un’estremità venia per di dietro dal di sopra della spalla, e l’altra per dinanzi