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{{Pt|teano|Poteano}} eziandio i degni cittadini aspirare all’onor d’una statua, e diffatti {{AutoreCitato|Dionigi di Alicarnasso|Dionisio}} fa menzione di quelle di più cittadini di Cuma in Italia che Aristodemo, tiranno di quella città, ed amico di Tarquinio il superbo, nella {{Sc|lxii.}} olimpiade levar fece dal tempio, e in un abbietto luogo gettare<ref>''Ant. Rom. lib. 7 cap. 8. p. 408. lin. 23.'' [ Parla delle statue di più persone collocate in più tempj.</ref>.
{{Pt|teano|Poteano}} eziandio i degni cittadini aspirare all’onor d’una statua, e diffatti {{AutoreCitato|Dionigi di Alicarnasso|Dionisio}} fa menzione di quelle di più cittadini di Cuma in Italia che Aristodemo, tiranno di quella città, ed amico di Tarquinio il superbo, nella {{Sc|lxii.}} olimpiade levar fece dal tempio, e in un abbietto luogo gettare<ref>''Ant. Rom. lib. 7 cap. 8. p. 408. lin. 23.'' [ Parla delle statue di più persone collocate in più tempj.</ref>.


§. 18. Sembrami qui opportuno di far menzione d’una bella, ma mutilata statua ignuda d’un fromboliere, come si riconosce alla fionda contenente il sasso, che sulla coscia destra gli pende. Non è facil cosa l’indovinare per qual motivo ad una tal persona fra stata eretta una statua: i poeti non danno mai la fionda agli eroi; e rarissimi erano i tiratori di fionda<ref>Assai di rado se ne trova fatta menzione, e forse solo presso {{AutoreCitato|Tucidide|Tucidide}} ''lib. 4. c. 32. p. 259''., ed {{AutoreCitato|Euripide|Euripide}} ''Phœniss. v. 1149.'' </ref> tra i greci guerrieri, anzi que’ pochi andavano disarmati ({{greco}} '''γύμνιτες'''), ed erano, come pure i saettatori, i meno considerati nell’esercito. Lo stesso avvenia presso i Romani che, per punire alcuno di grave castigo, passar lo facevano dalle squadre di cavalleria o di fanteria in quella de' frombolieri<ref> {{AutoreCitato|Valerio Massimo|Val. Max.}} ''lib. 2. cap. 7. n 9. e 15''.</ref>. Ma poiché la statua di cui parliamo dee rappresentare non un semplice tirator di fionda, ma una persona ragguardevole degli antichi tempi, potremo per avventura in essa ravvisare l’etolio Pirecma, il quale nel ritorno degli Eraclidi dal Peloponneso sostenne un duello per decidere a chi s’aspettasse il possesso d’Elide, sapendosi da {{AutoreCitato|Pausania|Pausania}} che il suo principale valore consistea nel tirar di fionda ({{greco}} '''σφενδόνην δεδιδαγμένος''' )<ref>''lib 5. cap. 4. pag. 382. lin. 10''.</ref>.
§. 18. Sembrami qui opportuno di far menzione d’una bella, ma mutilata statua ignuda d’un fromboliere, come si riconosce alla fionda contenente il sasso, che sulla coscia destra gli pende. Non è facil cosa l’indovinare per qual motivo ad una tal persona fra stata eretta una statua: i poeti non danno mai la fionda agli eroi; e rarissimi erano i tiratori di fionda<ref>Assai di rado se ne trova fatta menzione, e forse solo presso {{AutoreCitato|Tucidide|Tucidide}} ''lib. 4. c. 32. p. 259''., ed {{AutoreCitato|Euripide|Euripide}} ''Phœniss. v. 1149.'' </ref> tra i greci guerrieri, anzi que’ pochi andavano disarmati ({{Greco da controllare}} '''γύμνιτες'''), ed erano, come pure i saettatori, i meno considerati nell’esercito. Lo stesso avvenia presso i Romani che, per punire alcuno di grave castigo, passar lo facevano dalle squadre di cavalleria o di fanteria in quella de' frombolieri<ref> {{AutoreCitato|Valerio Massimo|Val. Max.}} ''lib. 2. cap. 7. n 9. e 15''.</ref>. Ma poiché la statua di cui parliamo dee rappresentare non un semplice tirator di fionda, ma una persona ragguardevole degli antichi tempi, potremo per avventura in essa ravvisare l’etolio Pirecma, il quale nel ritorno degli Eraclidi dal Peloponneso sostenne un duello per decidere a chi s’aspettasse il possesso d’Elide, sapendosi da {{AutoreCitato|Pausania|Pausania}} che il suo principale valore consistea nel tirar di fionda ({{Greco da controllare}} '''σφενδόνην δεδιδαγμένος''' )<ref>''lib 5. cap. 4. pag. 382. lin. 10''.</ref>.


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