Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/110: differenze tra le versioni

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§. 7. È qui da osservarsi, che coloro i quali trattano dell’origine d’una costumanza, o d’un’arte, ovvero del suo passaggio da una ad un’altra nazione, in ciò per lo più errano, che fermandosi su pochi tratti di somiglianza ravvisati tra due popoli ne deducono generali conseguenze d’una somiglianza totale. Così argomentò {{AutoreCitato|Dionigi di Alicarnasso|Dionisio d’Alicarnasso}}, il quale veggendo agli atleti romani una fascia intorno alle reni ad imitazione de’ Greci, ne inferì che quelli da questi la derivassero <ref>''Antiq. rom. lib. 7. cap. 72. pag. 458''. [Non mi pare che {{AutoreCitato|Dionigi di Alicarnasso|Dionisio}} dica questo. Dopo aver detto che i primi atleti, e al tempo d’{{AutoreCitato |Omero|Omero}} ancora, si coprivano almeno le parti virili, e che poi tal uso fu lasciato, e andavano essi nei giuochi affatto ignudi, dice che presso i romani v’era il costume d’andare così coperti come una volta i greci, dai quali non l’aveano imparato, e che neppur li imitarono nell’abbandonarlo. ''Constat igitur romanos, qui ad hanc usque aetatem hunc priscum græcorum morem servant, eumque non a nobis postea didicisse; sed ne progressu quidem temporis eum mutasse ut nos fecimus''.</ref>. In simil guisa ragionando alcuni hanno immaginata una genealogia delle arti, e le fanno tutte originarie di un sol popolo, da cui le altre nazioni apprese le abbiano successivamente.{{Ec|.|}}
§. 7. È qui da osservarsi, che coloro i quali trattano dell’origine d’una costumanza, o d’un’arte, ovvero del suo passaggio da una ad un’altra nazione, in ciò per lo più errano, che fermandosi su pochi tratti di somiglianza ravvisati tra due popoli ne deducono generali conseguenze d’una somiglianza totale. Così argomentò {{AutoreCitato|Dionigi di Alicarnasso|Dionisio d’Alicarnasso}}, il quale veggendo agli atleti romani una fascia intorno alle reni ad imitazione de’ Greci, ne inferì che quelli da questi la derivassero <ref>''Antiq. rom. lib. 7. cap. 72. pag. 458''. [Non mi pare che {{AutoreCitato|Dionigi di Alicarnasso|Dionisio}} dica questo. Dopo aver detto che i primi atleti, e al tempo d’{{AutoreCitato |Omero|Omero}} ancora, si coprivano almeno le parti virili, e che poi tal uso fu lasciato, e andavano essi nei giuochi affatto ignudi, dice che presso i romani v’era il costume d’andare così coperti come una volta i greci, dai quali non l’aveano imparato, e che neppur li imitarono nell’abbandonarlo. ''Constat igitur romanos, qui ad hanc usque aetatem hunc priscum græcorum morem servant, eumque non a nobis postea didicisse; sed ne progressu quidem temporis eum mutasse ut nos fecimus''.</ref>. In simil guisa ragionando alcuni hanno immaginata una genealogia delle arti, e le fanno tutte originarie di un sol popolo, da cui le altre nazioni apprese le abbiano successivamente.{{Ec|.|}}

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