Pagina:Memorie dei Conti di Thunn 1839.djvu/51: differenze tra le versioni

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con saggio consiglio trasportata e conservasi nel palazzo Thun Brughiero in Trento.
con saggio consiglio trasportata e conservasi nel palazzo Thunn Brughiero in Trento.


''Sigismondo'', fratello della pudica, prudente e bella Dorotea, è noto al mondo cristiano colto come incaricato cesareo al Concilio di Trento. Incominciò la carriera sua luminosa, giovinetto, alla Corte di Massimiliano I imperatore. Avuto il difficile carico di trattare la pace colla repubblica di Venezia; con cui, l’Austria era in guerra, seppe in ciò adoperare, d’accordo co’ suoi amici, con tale prudenza e destrerità, che potè trarre a fine un negozio di tanta importanza con soddisfazione delle Potenze interessate. Ferdinando re dei Romani poi imperatore, nelle Epistole che gli scriveva onoravalo col nome di amico. Visse in stretta amistà coi nauni Bernardo Clesio, Cristoforo Madruzzo de Nanno, ambi cardinali ed Antonio Quetta, giurisprudente e uomo d’affari molto rinomato; e zelò con essi non solo per la conclusione della pace suddetta, ma sì anco per la religione, in que’ tempi combattuta, e per la patria da partiti agitata, cui questi valentuomini procurarono, con saggi regolamenti e prudenti riforme, quell’ordine di giustizia che il popolo domandava. La Casa di Tono dee in parte a’ meriti di lui la fortuna che fecero dopo alle Corti d’Austria molti de’ suoi. Esso {{nop}}
''Sigismondo'', fratello della pudica, prudente e bella Dorotea, è noto al mondo cristiano colto come incaricato cesareo al Concilio di Trento. Incominciò la carriera sua luminosa, giovinetto, alla Corte di Massimiliano I imperatore. Avuto il difficile carico di trattare la pace colla repubblica di Venezia, con cui l’Austria era in guerra, seppe in ciò adoperare, d’accordo co’ suoi amici, con tale prudenza e destrerità, che potè trarre a fine un negozio di tanta importanza con soddisfazione delle Potenze interessate. Ferdinando re dei Romani, poi imperatore, nelle Epistole che gli scriveva onoravalo col nome di amico. Visse in stretta amistà coi nauni Bernardo Clesio, Cristoforo Madruzzo de Nanno, ambi cardinali, ed Antonio Quetta, giurisprudente e uomo d’affari molto rinomato; e zelò con essi non solo per la conclusione della pace suddetta, ma sì anco per la religione, in que’ tempi combattuta, e per la patria da partiti agitata, cui questi valentuomini procurarono, con saggi regolamenti e prudenti riforme, quell’ordine di giustizia che il popolo domandava. La Casa di Tono dee in parte a’ meriti di lui la fortuna che fecero dopo alle Corti d’Austria molti de’ suoi. Esso {{nop}}