Pagina:Dialoghetti MCL 1831.pdf/84: differenze tra le versioni

Alebot (discussione | contributi)
m edit di RigaIntestazione
Pywikibot touch edit
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 8: Riga 8:
:Se per servizio della finanza ci sono le privative del sale e del tabacco, molto più ci dovrebbe essere la privativa delle stampe per servizio della Religione, della politica e della buona morale. Proseguite a leggere la mia lettera.
:Se per servizio della finanza ci sono le privative del sale e del tabacco, molto più ci dovrebbe essere la privativa delle stampe per servizio della Religione, della politica e della buona morale. Proseguite a leggere la mia lettera.
;''Il Dottore''
;''Il Dottore''
{{Ti}}«Inoltre chi vuol tenere tranquilli i figliuoli deve lasciargli i loro trastulli, con che resteranno buoni nelle loro camere e non anderanno a mettere sottosopra tutta la casa. Così bisogna lasciare che i popoli abbiano occupazione e sollievo nelle loro faccende municipali e domestiche, acciocchè trovandosi oziosi nella patria non escano a turbare le cose della nazione. In questo, principi miei, avete commesso un errore gravissimo, e ancora nessuno dei vostri uomini di stato si accorge che il soqquadro del mondo proviene in gran parte da questo fallo. Voi per zelo mal inteso della sovranità avete levato alle comuni tutti i loro privilegii, tutti i loro diritti, tutte le loro franchigie e libertà, e avete concentrato nel governo ogni filo di potere, ogni moto e ogni spiro di vita. Con questo avete reso gli uomini stranieri nella propria terra, abitatori e non più cittadini delle loro città; e dalla abolizione dello spirito patrio è insorto lo spirito nazionale, il quale ha ingigantito gli orgogli e i
{{Ti}}«Inoltre chi vuol tenere tranquilli i figliuoli deve lasciargli i loro trastulli, con che resteranno buoni nelle loro camere e non anderanno a mettere sottosopra tutta la casa. Così bisogna lasciare che i popoli abbiano occupazione e sollievo nelle loro faccende municipali e domestiche, acciocchè trovandosi oziosi nella patria non escano a turbare le cose della nazione. In questo, principi miei, avete commesso un errore gravissimo, e ancora nessuno dei vostri uomini di stato si accorge che il soqquadro del mondo proviene in gran parte da questo fallo. Voi per zelo mal inteso della sovranità avete levato alle comuni tutti i loro privilegii, tutti i loro diritti, tutte le loro franchigie e libertà, e avete concentrato nel governo ogni filo di potere, ogni moto e ogni spiro di vita. Con questo avete reso gli uomini stranieri nella propria terra, abitatori e non più cittadini delle loro città; e dalla abolizione dello spirito patrio è insorto lo spirito nazionale, il quale ha ingigantito gli orgogli e i