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''{{Pt|tine|palatine}}'', vere e proprie, son quelle che occorrono fra i Ladini nella continuazione delle antiche formolo etimologiche {{Sc|ca}} e {{Sc|ga}}, e da noi sono trascritte per {{Ui|c̈}} e {{Ui|g̈}}. La loro pronuncia (a tacer delle vere degenerazioni, che sono a lor luogo mostrate) varia più o meno da regione a regione; ma si può descrivere con sufficiente sicurezza dicendo, che {{Ui|c̈}}, vale a dire la ''sorda'', riesca intermedia fra la combinazione ''kj'' e il ''c'' ital. di ''selce''; e la {{Ui|g̈}} sonora, analogamente intermedia fra la combinazione ''gj'' (cioè il ''g'' ital. di ''ghe'', seguito dalla continua ''j'') e il ''g'' ital. di ''porge''. Altre ''esplosive palatine'' ci saranno poi, appunto il ''c'' ital. di ''selce'') che rendiamo per {{Ui|ć}}; e il ''g'' ital. di ''porge'', che rendiamo per {{Ui|ǵ}} <ref>È nota la disputa, dalla quale si deve qui prescindere, intorno all’essere o non essere suoni semplici, i suoni italiani che qui si fanno passare per ''esplosive palatine''.</ref>. Di ''continue sorde'' non so che l’Italia ne abbia per quest’ordine. ''Continua sonora palatina'' è lo ''j'' italiano di ''jeri''. A semplice nasal palatina si accosta poi grandemente quel prodotto di ''nj'' che l’italiano ha p. e. in ''cígnere'' (= *cínjere, p. 82 n., cfr. p. 86-7 n.), o noi trascriviamo per {{Ui|ñ}} <ref>Il puro segno del ''n'' palatino ({{Ui|ń}}) rimane così pel semplice ''n'' di {{Ui|anǵelo}} ecc.</ref>. Analogamente si potrebbe desiderare, per l’unificazione di ''lj'', un ''l'' con sopra la ‘tilde’. |
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XLVI TRASCRIZIONI. |
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Une, vere e proprie, son quelle che occorrono fra i Ladini nella continuazione |
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Arriviamo alle linguali. Di linguale, nel senso dei suoni indiani chè si ottengono colla punta della lingua ''ravvolta all'indietro'', non avremmo in sino ad ora se non un solo elemento abbastanza accertato, ed è quella specie di ''d'' ({{Ui|ḍḍ}}) a cui può ridursi nelle nostre isole, e pure in parte del continente meridionale, un ''ll'' di fase anteriore (p. e. {{Ui|marteḍḍu}} martello) <ref>Lo {{Sc|Spano}} (''Ortogr. sarda'', I 17) afferma, che questo {{Ui|ḍ}}, da lui chiamato palatino, occorra anche preceduto da ''n'' (''cumandu''). Dato che ciò sia, la nasale gli si farà probabilmente omorganica, sì da averne per es.: {{Ui|cumáṇdu múṇḍu}} ecc.</ref>.- Ma linguali, o palato-linguali, chiamiamo ancora (altri le direbbero palato-dentali), le continue che ora seguono: 1. {{Ui|š}}, il suono iniziale dell’italiano ''scemo'' o del francese ''cheval'', che è una ''continua sorda'';- 2. {{Ui|ṣ}}, altra continua sorda, che sta fra la precedente e la sibilante italiana di ''sono'';- 3. {{Ui|ž}}, il suono iniziale del francese ''jamais'', che è il correlativo ''sonoro'' di {{Ui|š}}.— Nella |
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delle antiche formolo etimologiche ca e ga, e da" noi sono |
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trascritte per {{u|c̈}} e {{u|g̈}}. La loro pronuncia (a tacer delle vere degenerazioni, |
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che sono a lor luogo mostrate) varia piti o meno da regione |
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a regione; ma si può descrivere con sufficiente sicurezza dicendo, |
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che e, vale a dire la sorda, riesca intermedia fra la combinazione |
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kj e il c ital. di selce; e la sonora, analogamente intermedia fra |
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la combinazione gj (cioè il g ital. di ghe, seguito dalla continua j) e |
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il g ital. di porge. Altre esplosive palatine ci saranno poi, appunto |
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il c ital. di selce] che rendiamo per c; e il g ital. di porge, che rendiamo |
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per g *. Di continue sorde non so che V Italia ne abbia per |
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quest’ordine. Continua sonora palatina è lo,; italiano àijeri. A semplice |
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nasal palatina si accosta poi grandemente quel prodotto di nj |
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che l’italiano ha p. e. in cignere (= *ci’njere, p. 82 n., cfr. p. 86-7 n.), o |
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noi trascriviamo per Ji**. Analogamente si potrebbe desiderare, per |
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l’unificazione di Ij, un l con sopra la c tilde’. |
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Arriviamo alle linguali. Di linguale, nel senso dei suoni indiani |
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ché si ottengono colla punta della lingua ravvolta alV indietro, non |
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avremmo in sino ad ora se non un solo elemento abbastanza accertato, |
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ed ò quella specie di d (dd) a cui può ridursi nelle nostre isole, |
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e pure in parte del continente meridionale, un II di fase anteriore |
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(p. e. marteddu martello)***.- Ma linguali, o palato-linguali, chiamiamo |
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ancora (altri le direbbero palato-dentali), le continue che ora |
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seguono: 1. /, il suono iniziale dell’italiano scemo o del francese chevai, |
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che ò una continua sorda;- 2. s, altra continua sorda, che sta |
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fra la precedente e la sibilante italiana di sono;- 3. %, il suono iniziale |
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del francese jamais, che è il correlativo sonoro di Nella |
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* È nota la disputa, dalla quale si deve qui prescindere, intorno all’essere |
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o non essere suoni semplici, i suoni italiani che qui si fanno passare |
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per esplosive palatine. |
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** Il puro segno del n palatino (n) rimane cosi pel semplice n di angelo ecc. |
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*** Lo Spano (Ortogr. sarda, I 17) afferma, che questo d, da lui chiamato |
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palatino, occorra anche preceduto da * (cumandu). Dato che ciò sia, la nasale |
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gli si farà probabilmente omorganica, sì da averne per es.: cumandu |
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mundu ecc. |
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