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:della modestia; che fa chiamare ipocrisia la virtù; che strappa la rosa dalla bianca fronte di un amore innocente e ci imprime un ulcere; che rende i voti dell'imeneo falsi come le promesse dei giuocatori. Oh tale un atto che spegne la fede degli accordi e muta la dolce religione in una rapsodia di parole. La faccia del cielo ne corrusca, la terra ne è contristata come se fosse giunto il giorno del giudizio finale.
ATTO? all’h°.

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;REGINA.: Oimè, quale atto dunque denunciato da si orrendo prologo, da accento così concitato?
;ella modestia; che fa chiamare ipocrisia la virtù; che,. ente

i trappa la rosa dalla bianca fronte di un amore inno-, e imprime un ulcere; che rende i voti dell’fme- neo fal ci si come le promesse dei giuocatorl. Oh tale un atto che apegne lasodiad dì fede eglparole. La faccia- deli accordi e muta la dcielo
;AMLETO.: Mirate quei due ritratti ''(accennando a due quadri che pendono dalla parete)''... le immagini di due fratelli. Mirate quanta grazia su quella fronte; la chioma di Apollo,<ref>Di Iperione.</ref> la maestà di Giove, l'occhio di Marte che comanda o minaccia, l'attitudine di Mercurio, il messaggiero alato allorché ferma il piede sulla cima di una montagna che tocca le nubi; una combinazione di forme si elette che ogni nume sembrava averci messa la sua impronta per mostrare al mondo che può esserci un uomo. Questi era il vostro sposo.... Guardate ora l'altro. E questi il marito vostro, che, corrotta, ha fatto morire la fiorente pianta che cresceva allato. Non avete voi occhi? Poteste voi lasciare di spaziarvi su questo ameno colle per andare ad errare in quella fetida palude? Ah! non avete non voi occhi? Voi non potete invocare l’amore, perocché alla vostra età cessa la foga del sangue e prevale il senno. E qual senno poteva consigliare un tal mutamento? Voi avete i sensi, certo, senza di che non sareste una creatura di questo mondo, ma i vostri sensi debbono essersi ottusi, perocchè non fu mai tanta demenza che non lasciasse una parte di discernimento per eleggere almeno fra gli oggetti più contrari. Qual demone fu che vi avviluppò gli occhi occhi, di tal benda= Gli occhi senza il tatto, le orecchie senza le mani o gli occhi; un altro senso qualunque,<ref>L'odorato in mancanza dl tutt'altr0.</ref> o una sola parte e anche inferma di esso sarebbe bastata a preservarvi da tanta caduta. Oh vergogna! dove è il tuo rossore? Ribelle inferno, se tu puoi accendere così la rivolta ne' petti anche matronali, la virtù dovrà fondersi come cera ai fuochi della giovinezza, nè vi sarà più onta a seguirea gli impulsi del senso se il ghiaccio stesso arde di tal fiamma e la ragione si fa mezzana della volonta.
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religione in una rap
;REGINA.: Oh Amleto, non dire di più, tu fai volgere i miei
ne corrusca, la terra ne è contristata. come se fosse giunto il giorno del giudizio finale.
REGINA. , quale atto dunque denunciato da si orrendo Oir!né ologo, da accento così concitato?
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ANILETO. Mirate quel due ritratti (accennando a due qua- dri che pendono dalla parete).— le immagini di due fra- telli. Mirate quanta. grazia su quella fronte; la chioma di Apollo, 4 la maestà di Giove, l’occhio di Niarte che comanda o minaccia, l’attitudinedi Mercurio, il raesgiero alato allorché ferma il piede sulla cima di una montagna che tocca le nubi; una combinazione sag
di forme si elette che ogni nume sembrava averci messa la sua impronta per mostrare al mondo che Falò esserci un uomo. Questi era il vostro sposo.—comespig-a
Guardate
ora l’altro. E lí erequesti il marito vostro, che,
corrotta, ha fatto morire la fiorente pianta che g
sceva. allato. Non avete voi occhi? Poteste voi lasciare di spaziarvi su questo ameno colle per andare ad er- Voi in quella fetida palude? M Ion avete non voi occhi?
Voi non potete invocare l’amore, peroccbe alla vostra età cessa la foga del iare sadigue tal e prevale il senno. E qual
senno poteva consigl un t mutamento? Voi avete
i sensi, certo, senza di che non sareste una creatura di questo mondo, ma i vostri sensi debbono essersi ottusi, perocche non tu mai tanta demenza che non lasciasse una parte di discernimento per eleggere al- meno fra gli oggetti più contrari. Qual demone fu che
vi avviluppò gli occhi occhi, di tal ble orecchie senza leenda? Gli occhi sen mani
za il
tatto, il un tatto senza gli
o gli o senso qualunque, 2 o una sola
parte e anche altro che inferma di esso sarebbe bastata a pre- serva da tanta caduta. Oh N ergognal dove è il tuo rossore? Ribelle inferno, se tu puoi accendere così la rivolta ne’ petti anche matronali, la virtù dovrà fon- derà come cera fu ochi della giovinezza, nè vi sarà più onta a seguireai gli impulsi dei senso se il ghiaccio stesso arde di tal fiamma e la ragione si fa mezzana della volonta•
REGINA. Oh Amleto, non dire di più, tu fai volgere i miei
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2 L’odorato in mancanza dl tutt’altra. 5
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