Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/109: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{nop}} |
{{nop}} |
||
{{Centrato|{{x-larger|⁂}}}} |
{{Centrato|{{x-larger|⁂}}}} |
||
Bisognava quindi salvarsi. Finse bene il risveglio, in modo che la stessa Gina lo credette vero; ed anche la madre si lasciò ingannare dal brivido e dal pallore che seguirono al supposto svenimento. In realtà egli rabbrividiva di rabbia e di rancore contro Gina, e per il suo rientrato desiderio; ma anche per l’ombra che sentiva di essersi oramai sollevata fra lui e la madre. Bisognava salvarsi da questa ombra, e vendicarsi nello stesso tempo, con pazienza e con astuzia. |
Bisognava quindi salvarsi. Finse bene il risveglio, in modo che la stessa Gina lo credette vero; ed anche la madre si lasciò ingannare dal brivido e dal pallore che seguirono al supposto svenimento. In realtà egli rabbrividiva di rabbia e di rancore contro Gina, e per il suo rientrato desiderio; ma anche per l’ombra che sentiva di essersi oramai sollevata fra lui e la madre. Bisognava salvarsi da questa ombra, e vendicarsi nello stesso tempo, con pazienza e con astuzia. |