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Versione delle 18:38, 8 mag 2015
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SONETTO.
Da un angelo scortata, uscia pur ora
CAROLINA del nostro albergo infido;
E mentre il guardo io tengo fiso ancora
Dove raccolse l’ali e pose il nido,
Levarsi tutt’a un tratto sulla Dora
Di gioia inusitata ascolto un grido
Che rapido si spande, e s’avvalora
Sul Po del pari e sull’Adriaco lido.
Rasserenate, è ormai tempo, le ciglia;
Ventura lieta questo grido accerta:
Dievvi un nipote la seconda figlia.
Volle, pietoso il ciel, l’aspra ferita,
Parenti augusti! nel cor vostro aperta,
Saldare in parte con un’altra vita.