La Beatrice di Dante: differenze tra le versioni

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Codesto amore perciò vediamo essere sin da principio qualcosa di più di una semplice passione: un affetto che si avvalora del consiglio della ragione; che deriva ugualmente dal cervello e dal cuore; dalla quale duplicità risulta appunto il dramma intimo e continuo che si svolge nella ''Vita Nuova'', nella giovinezza del poeta; e che egli ci descrive con una fedeltà e un'ingenuità senza pari.
Aggiungasi a questo quella tal retorica dell'amore tanto in voga a quei tempi, quell'atmosfera scolastica dentro alla quale doveano respirare gl'ingegni, e che s'insinuava ed influi va tanto anche negl'intelletti più forti ed indipendenti; quella corrente cavalleresca che modificava idealmente le condizioni e trasformava la natura della donna, di cui s'era fatto un tipo, un idolo, un'idea, che faceva mirabile contrasto con la vita brutale della forza, e si avrà tutta la ragione e la fisionomia dell'a moreamore di ''{{AutoreCitato|Dante Alighieri|Dante}}''.
 
Non è però da meravigliare, che questo amore, che assume qua e la tutto il carattere di una forte passione, si spieghi talvolta e si riveli in forme affatto artificiali e scolastiche; assuma attitudini del tutto intellettuali. Un amore per quella tale Bea trice, in quei tali tempi e nella tale anima di Dante non poteva manifestarsi e svolgersi diversamente.