La Beatrice di Dante: differenze tra le versioni

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L'errore principale di coloro che si son messi a studiare l'amore e il carattere di Dante è questo, secondo me: che han voluto distinguere e suddividere in due o tre specie e nature quella passione ch'è sostanzialmente una; che non fa altro che svolgersi e trasformarsi, seguendo fatalmente le leggi naturali, le circostanze della vita, l'indole dell'intelletto e del cuore del nostro poeta.
 
La prima fase di questa passione comune a tutti gli esseri viventi, e che nell'animo dell'Alighieri prende proporzioni, carattere, attitudini ed espressioni singolarissimi, noi la troviamo nella ''Vita Nuova'', la seconda nel ''Convito'', la terza ed ultima nella ''Commedia''.
I critici, che distinguono nel poeta due generi d'amore, uno ''naturale'', l'altro ''intellettuale'', non sanno, in verità, che si dicano: anime di cartapecora che pretendono spiegare i fenomeni del cuore con le grette suddivisioni della scolastica, non intendono le naturali evoluzioni e le trasformazioni molteplici delle cose, e non osservano degli oggetti che la superficie.
 
L'amore di Dante non è di quelli che momentaneamente s'accendono, che ciecamente vivono, e rapidamente, al primo inciampo, si spengono. Esso nacque, possiamo dire, col poeta stesso, come nasce insieme ad ogni anima gentile, anzi è con l'anima gentile una sola cosa:
 
Amor e cor gentil sono una cosa ''(Ivi, XX)'';
 
si svolse con un processo lento; si accrebbe e si nutrì del consiglio della ragione, dominò non solamente il cuore ma l'intelligenza, non solo un'età, ma tutta la vita dell'Alighieri.
Parve talvolta, che il soffio potente di altre passioni avesse voluto smor-zarne la fiamma; ma esso si piegò e divampò meglio.
Un amore semplicemente naturale noi non lo comprendiamo, come non intendiamo un amore esclusivamente intellettuale e filosofico.
L'amore ama per natura i contrarii e non esclude, anzi comprende le differenze, l'antagonismo, la lotta.
Un amore completo come quello di Dante attinge forza a due fonti: è vivificato dal pensiero che crea e dalla bellezza creata; si pasce di ciò che costituisce un momento razionale e necessario nell'universale sistema degli esseri, e di ciò che costituisce la bellezza circoscritta nelle membra d'una fragile creatura.
 
L'anima come divisa in due nature, l'animale e la razionale, è spinta perciò a generare doppiamente nel mondo corporeo e nel mondo spirituale; dal connubio fra l'anima e l'amore nasce l'arte, che, seguendo la natura dei suoi genitori è finita ed