La Beatrice di Dante: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nuova pagina: {{opera |NomeCognome=Mario Rapisardi |TitoloOpera=La Beatrice di Dante |NomePaginaOpera=La Beatrice di Dante |AnnoPubblicazione=1877 |TitoloSezione= }} <poem> Intendo mostrare in ques...
 
Nessun oggetto della modifica
Riga 24:
Piacer quanto le belle membra, in ch'io
Rinchiusa fui, e ch'or son terra sparte. ''(Purg., XXXI, 49-51)''
 
Che questa Beatrice fosse figlia di Folco Portinari si deduce esattamente da molte circostanze notate nella ''Vita Nuova'' e nel ''Convito''; e viene sicuramente affermato dagli antichi biografi del Poeta.
 
Folco Portinari, uomo assai orrevole fra' cittadini, come dice Boccaccio, ebbe a moglie donna Cilia di Gherardo dei Caponsacchi.
Le sue case alzavansi presso a santa Margherita, poco discosto da san Martino del Vescovo, dov'erano e son tuttora quelle degli Alighieri.
Ricco e cospicuo fra' cittadini, egli ben meritò della carità pubblica facendosi fondatore di quell'ospedale di Santa Maria Nuova, nella cui piccola corte, che separa la chiesa dall'ospedale, si vede tuttora il busto marmoreo di una fantesca del Portinari, alla quale si attribuisce il merito d'avere ispirato al suo signore quella istituzione filantropica.
Ma, più che per la carità di quell'opera, egli dovea ben meritare degli uomini per aver data la vita a quella donna, che ispirò con sua virtuosa bellezza il più grande di tutti i nostri Poeti.
 
Beatrice, o Bice, chè così la chiamavano molti ''i quali non sapevano che si chiamare'', nacque in Firenze verso la metà del 1266, ed era perciò d'un anno minore di Dante.
A giudicare dalle testimonianze dell'amante poeta e dalle asserzioni del Boccaccio, ella era di quelle bellezze gracili e delicate, che rivelano, anche prima del tempo, le più dolci attrattive del sentimento: esili fiorellini che il più lieve sospiro fa mollemente ondeggiare sul gambo flessuoso, nati fatti per rallegrare un istante le aure della loro fragranza modesta, e destinati a morire precocemente.
 
Certo, nei fanciulleschi ritrovi, nelle feste disordinate e chiassose dei bambini della sua età, Beatrice non brillava per quella vivacità irrequieta, per quell 'argento vivo addosso, che rende tanto cari e in certi casi tanto insopportabili quasi tutti i fanciulli: essa, a dire del Certaldese, era leggiadretta e piacevole molto, con costumi e parole assai più gravi o modesti che il suo picciolo tempo non richiedeva; avea le fattezze del volto delicate molto e ottimamente disposte, e piene, oltre alla bellezza, di tanta onesta vaghezza, che quasi un'angioletta era reputata da molti.