Pagina:Meditazioni storiche.djvu/29: differenze tra le versioni

Javascript edit
Alexandros69 (discussione | contributi)
Nessun oggetto della modifica
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
altre potenze, altre vie, e (atte dammeno; ma in questa, se ne capaciti ciascuno, incumbe a tutti l’obbligo di contribuire al ben di tutti, perchè è inevitabile il contribuire o al bene o al male di tulli. L’ozio è vizio dovunque, ma più nella Cristianità destinala a tanta opera, come veggiamo; la ignoranza è sovente colpa dovunque, ma più nella Cristianità destinata sola alla scienza. E la scienza senza operosità è vana senza dubbio, ma la operosità senza scienza è sovente dannosa; quando elle sono disgiunte, quella non va né fa, ma questa va e fa contra le vie della Provvidenza. Ei vi sono di coloro che si scandalezzano ad ogni tratto di ciò che chiamano la tendenza del nostro secolo agl’interessi materiali e personali. Io non me ne scandalezzo guari, perchè veggo in queste tendenze o vie non altro che una via nuova della Provvidenza, a quella potenza, a quelle conquiste della Cristianità che preparano il terreno alle conquiste del Cristianesimo. Tuttavia anche in questa come in tutte le altre vie buone veggo molti ebe prendon la via per iscopo; ondechè utile e santo parmi possa essere ricordare lo scopo. La virtù è più ebe la scienza sènza dubbio; e, come disse un filosofo cristiano moderno, la scienza non ha suoi effètti se non nel tempo, la virtù sola nell’eternità.1 Ma la scienza necessaria all’adempimento de’ doveri è pur parte di virtù; e si può « deve far virtù della scienza.
altre potenze, altre vie, e tutte dammeno; ma in questa, se ne capaciti ciascuno, incumbe a tutti l’obbligo di contribuire al ben di tutti, perchè è inevitabile il contribuire o al bene o al male di tulli. L’ozio è vizio dovunque, ma più nella Cristianità destinala a tanta opera, come veggiamo; la ignoranza è sovente colpa dovunque, ma più nella Cristianità destinata sola alla scienza. E la scienza senza operosità è vana senza dubbio, ma la operosità senza scienza è sovente dannosa; quando elle sono disgiunte, quella non va né fa, ma questa va e fa contra le vie della Provvidenza. Ei vi sono di coloro che si scandalezzano ad ogni tratto di ciò che chiamano la tendenza del nostro secolo agl’interessi materiali e personali. Io non me ne scandalezzo guari, perchè veggo in queste tendenze o vie non altro che una via nuova della Provvidenza, a quella potenza, a quelle conquiste della Cristianità che preparano il terreno alle conquiste del Cristianesimo. Tuttavia anche in questa come in tutte le altre vie buone veggo molti ebe prendon la via per iscopo; ondechè utile e santo parmi possa essere ricordare lo scopo. La virtù è più ebe la scienza sènza dubbio; e, come disse un filosofo cristiano moderno, la scienza non ha suoi effètti se non nel tempo, la virtù sola nell’eternità.<ref><small>GIOBERTI</small>''Del Soprannaturale''.</ref> Ma la scienza necessaria all’adempimento de’ doveri è pur parte di virtù; e si può « deve far virtù della scienza.


IX. Resterebbe quindi sola la quistioae, se fra’ numerosi » talor grandi contemporanei, i quali hanno trattalo il nostro assunto, possiamo sperar noi di ritrattarne utilmente, cioè con qualche novità di verità, o almeno di ordine. Ma che noi l’abbiamo sperato è chiaro dall’averlo noi intrapreso; e se I’ avremo adempiuto, verrà mostrandosi via via senza ohe facciamo ninna di quelle critiche d’alimi e quelle promesse di noi, che tra qualunque formola di modestia sarebbono pur sempre vanti personali importuni.—Più conveniente si potrà essere fermarci ancora su una quislione che insieme con noi interessa molli altri cultori di quesla e di altre scienze; e che, non nuova, s’è fatta più grave a’nostri di per le grida di molti avversari, ed anche di alcuni sinceri ma ti
IX. Resterebbe quindi sola la quistioae, se fra’ numerosi » talor grandi contemporanei, i quali hanno trattalo il nostro assunto, possiamo sperar noi di ritrattarne utilmente, cioè con qualche novità di verità, o almeno di ordine. Ma che noi l’abbiamo sperato è chiaro dall’averlo noi intrapreso; e se I’ avremo adempiuto, verrà mostrandosi via via senza ohe facciamo ninna di quelle critiche d’alimi e quelle promesse di noi, che tra qualunque formola di modestia sarebbono pur sempre vanti personali importuni.—Più conveniente si potrà essere fermarci ancora su una quislione che insieme con noi interessa molli altri cultori di quesla e di altre scienze; e che, non nuova, s’è fatta più grave a’nostri di per le grida di molti avversari, ed anche di alcuni sinceri ma ti

1 Gioberti, Del soprannaturale.