D.M. 12 luglio 2011, n. 5669 Alunni con Disturbo specifico di apprendimento: differenze tra le versioni

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LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DSA
 
SOMMARIO
 
Premessa
 
1. I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO…………………………………………4
:1.1 La dislessia
:1.2 La disgrafia e la disortografia
:1.3 La discalculia
:1.4 La comorbilità
2. L’OSSERVAZIONE IN CLASSE……………………………………………………….5
 
2.1 Osservazione e prestazioni atipiche
 
2.2 Osservazione degli stili di apprendimento
 
3. DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA
STRUMENTI COMPENSATIVI, MISURE DISPENSATIVE……………………………….6
3.1 Documentazione dei percorsi didattici
4. UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA…………………………………………8
4.1 Scuola dell’infanzia
4.2 Scuola primaria
4.3 Scuola secondaria di I e di II grado
4.3.1 Disturbo di lettura
4.3.2 Disturbo di scrittura
4.3.3. Area del calcolo
4.4 Didattica per le lingue straniere
5. LA DIMENSIONE RELAZIONALE…………………………………………………….20
6. CHI FA CHE COSA…………………………………………………………………..21
6.1 Gli Uffici Scolastici Regionali
6.2 Il Dirigente scolastico
6.3 Il Referente di istituto
6.4 I Docenti
6.5 La Famiglia
6.6 Gli Studenti
6.7 Gli Atenei
7. LA FORMAZIONE……………………………………………………………………27
7.1 I contenuti della formazione
7.2 Corso di perfezionamento e Master in
Didattica e psicopedagogia per i Disturbi Specifici di Apprendimento
7.3 Il progetto “NTD” e il progetto “A scuola di dislessia”
7.4 I CTS – Centri Territoriali di Supporto
7.5 Supporto informativo alla formazione dei docenti e dei dirigenti scolastici
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - D.G. per lo studente, l’integrazione, la partecipazione e la comunicazione
 
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livello essenziale delle prestazioni richieste alle istituzioni scolastiche e agli atenei per garantire il
diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA.
 
Il documento presenta la descrizione dei Disturbi Specifici di Apprendimento, amplia alcuni
concetti pedagogico-didattici ad essi connessi e illustra le modalità di valutazione per il diritto allo
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stesso tempo hanno matrice evolutiva e si mostrano come un’atipia dello sviluppo, modificabili
attraverso interventi mirati.
 
Posto nelle condizioni di attenuare e/o compensare il disturbo, infatti, il discente può
raggiungere gli obiettivi di apprendimento previsti. E’ da notare, inoltre (e ciò non è affatto
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disortografia è all’origine di una minore correttezza del testo scritto; entrambi, naturalmente, sono
in rapporto all’età anagrafica dell’alunno.
 
In particolare, la disortografia si può definire come un disordine di codifica del testo scritto,
che viene fatto risalire ad un deficit di funzionamento delle componenti centrali del processo di
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cognizione numerica (intelligenza numerica basale), sia in quella delle procedure esecutive e del
calcolo.
 
Nel primo ambito, la discalculia interviene sugli elementi basali dell’abilità numerica: il
subitizing (o riconoscimento immediato di piccole quantità), i meccanismi di quantificazione, la
seriazione, la comparazione, le strategie di composizione e scomposizione di quantità, le strategie di
calcolo a mente.
 
Nell’ambito procedurale, invece, la discalculia rende difficoltose le procedure esecutive per lo
più implicate nel calcolo scritto: la lettura e scrittura dei numeri, l’incolonnamento, il recupero dei
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Ad esempio, il Disturbo del Calcolo può presentarsi in isolamento o in associazione (più
tipicamente) ad altri disturbi specifici.
 
La comorbilità può essere presente anche tra i DSA e altri disturbi di sviluppo (disturbi di
linguaggio, disturbi di coordinazione motoria, disturbi dell’attenzione) e tra i DSA e i disturbi
emotivi e del comportamento.
 
In questo caso, il disturbo risultante è superiore alla somma delle singole difficoltà, poiché
ognuno dei disturbi implicati nella comorbilità influenza negativamente lo sviluppo delle abilità
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e altre caratteristiche cognitive specifiche, che è importante riconoscere per la predisposizione di
una didattica personalizzata efficace.
 
Ciò assegna alla capacità di osservazione degli insegnanti un ruolo fondamentale, non solo nei
primi segmenti dell’istruzione - scuola dell’infanzia e scuola primaria - per il riconoscimento di un
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individuare alcune definizioni che, senza essere definitive, possono consentire di ragionare con un
vocabolario comune.
 
E’ comunque preliminarmente opportuno osservare che la Legge 170/2010 insiste più volte
sul tema della didattica individualizzata e personalizzata come strumento di garanzia del diritto allo
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non migliorano l’apprendimento. Per esempio, non è utile far leggere a un alunno con dislessia un
lungo brano, in quanto l’esercizio, per via del disturbo, non migliora la sua prestazione nella lettura.
 
D’altra parte, consentire all’alunno o allo studente con DSA di usufruire di maggior tempo per
lo svolgimento di una prova, o di poter svolgere la stessa su un contenuto comunque
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sempre più necessario fare appello alle competenze psicopedagogiche dei docenti ‘curricolari’ per
affrontare il problema, che non può più essere delegato tout court a specialisti esterni.
 
È appena il caso di ricordare che nel profilo professionale del docente sono ricomprese, oltre
alle competenze disciplinari, anche competenze psicopedagogiche (Cfr. art. 27 CCNL). Gli
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l’approccio psicopedagogico, ma differenziati rispetto agli ordini e gradi di scuola. Vi sono infatti
peculiarità dell’azione didattica che vanno attentamente considerate.
 
In tal senso, la Scuola dell’Infanzia svolge un ruolo di assoluta importanza sia a livello
preventivo, sia nella promozione e nell’avvio di un corretto e armonioso sviluppo – del miglior