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ben meglio di quanto fu quello proposito scrissero il {{AutoreCitato|Claudio Salmasio|Salmasio}}<ref>''Notæ in Tertull. de Pall. p. 364. segg''.</ref> ed altri. La voce ''doppio'' non può qui significare che se ne dessero due giri intorno alla vita, come quegli scrittori pretendono<ref>È ricaduto in quella opinione il signor {{AutoreCitato|André Corneille Lens|Lens}} ''livre 2. chap. 2. in fine, pag.'' 77. senza darne ragioni.</ref>; poiché nella mentovata statua il pallio è messo come nella maggior parte delle figure che hanno pallio o manto.
ben meglio di quanto su questo proposito scrissero il {{AutoreCitato|Claudio Salmasio|Salmasio}}<ref>''Notæ in Tertull. de Pall. p. 364. segg''.</ref> ed altri. La voce ''doppio'' non può qui significare che se ne dessero due giri intorno alla vita, come quegli scrittori pretendono<ref>È ricaduto in quella opinione il signor {{AutoreCitato|André Corneille Lens|Lens}} ''livre 2. chap. 2. in fine, pag.'' 77. senza darne ragioni.</ref>; poiché nella mentovata statua il pallio è messo come nella maggior parte delle figure che hanno pallio o manto.


§. 29. Secondo la più usata maniera il manto faceasi
§. 29. Secondo la più usata maniera il manto faceasi passare sotto il braccio destro, e sopra l’omero sinistro. Talor però la figura non è nel manto ravvolta; ma questo pende dalle spalle attaccato a due bottoni<ref>Che dagli antichi si dicevano ''fibulæ'',
pafTare fotto il braccio destro, e fopra l’omero sinistro. Talor
però la figura non è nel manto ravvolta; ma quello pende
dalle spalle attaccato a due bottoni<ref>Che dagli antichi si dicevano ''fibulæ'',
fibie. {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio}} Æneid. lib. 4. v. 139:
fibie. {{AutoreCitato|Publio Virgilio Marone|Virgilio}} Æneid. lib. 4. v. 139:
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l. Argumento 25. §. Vittæ 2. ff. De auro, argento, ec., l. un. C. Nulli licere in frænis, ec,
l. Argumento 25. §. Vittæ 2. ff. De auro, argento, ec., l. un. C. Nulli licere in frænis, ec,
lib. XI., Ferrario De re vejl. par. z.iib.i,
lib. XI., Ferrario De re vejl. par. z.iib.i,
cap. ly.</ref>, come vedesi nella bellissima ed unica statua di Leucotea nella villa Albani, e nelle due Cariatidi della villa Negroni, tutte e tre di grandezza naturale. Un terzo almeno di questo manto deve supporsi o di sotto o di sopra ripiegato, la qual cosa manifestamente si scorge nel manto d’una figura muliebre, maggiore dei naturale, nel cortile del palazzo Farnese, il cui lembo inferiore ripiegato in su vien preso e legato da una cintura. Così tirato in fu e tenuto colla fascia è lo strascico del manto pendente dalle spalle ad una Musa maggior della grandezza naturale nel cortile della Cancelleria<ref>Ora nel Museo Pio-Clementino.</ref>, ed all’Antiope nel gruppo del Toro Farnese<ref>Maffei Racc. di statue, Tav. 48.</ref>. Talvolta il manto viene ad annodarsi sotto il petto, qual vedesi in alcune figure egiziane, e generalmente in quelle d’Iside, siccome ho mostrato nel Libro {{Sc|iI}}.<ref>''cap. {{Sc|iiI}}. §. 6. pag. 106''.</ref>; talora in vece del bottone eravi un uncino
cap. ly.</ref>, come vedefi nella
({{greco}} ...), a cui le due estremità del manto insieme attaccate pendevano<ref>{{AutoreCitato|Sofocle|Sophocl.}} ''Trachin. vers. 942''.</ref>, in guisa che probabilmente un’estremità venia per di dietro dal di sopra della spalla, e l’altra per dinanzi
bellissima ed unica statua di Leucotea nella villa Albani, e
nelle due Cariatidi della villa Negroni, tutte e tre di grandezza
naturale. Un terzo almeno di questo manto deve supporsi
o di sotto o di sopra ripiegato, la qual cosa manifestamente
fi scorge nel manto d’una figura muliebre, maggiore
dei naturale, nel cortile del palazzo Farnese, il cui lembo
inferiore ripiegato in su vien preso e legato da una cintura. Così tirato in fu e tenuto colla fascia è lo strascico del
manto pendente dalle spalle ad una Musa maggior della grandezza
naturale nel cortile della Cancelleria<ref>Ora nel Museo Pio-Clementino.</ref>, ed all’Antiope
nel gruppo del Toro Farnese<ref>Maffei Racc. di statue, Tav. 48.</ref>. Talvolta il manto viene ad annodarsi sotto il petto, qual vedesi in alcune figure egiziane, e generalmente in quelle d’Iside, siccome ho mostrato
nel Libro {{Sc|iI}}.<ref>''cap. {{Sc|iiI}}. §. 6. pag. 106''.</ref>; talora in vece del bottone eravi un uncino
({{greco}} ...), a cui le due estremità del manto insieme attaccate pendevano<ref>{{AutoreCitato|Sofocle|Sophocl.}} ''Trachin. vers. 942''.</ref>, in guifa che probabilmente un’estremità venía per di dietro dal di sopra della spalla, e l’altra per dinanzi