Storia della letteratura italiana (De Sanctis 1890)/II: differenze tra le versioni
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A lui è uguale chi vinca e chi perda. Ciò che gli fa impressione è la lotta in se stessa co' suoi accidenti. Lo diresti uno spettatore posto fuori de' pericoli e delle passioni de' combattenti, che contempla avido di emozioni i vari casi della pugna.<br />
Questa rozzezza della vita italiana sotto i suoi vari aspetti, religioso, morale, politico, spicca più, perchè in evidente contrasto con la precoce coltura scientifica, divenuta il principale interesse di quel tempo. La scienza era come un mondo nuovo, nel quale tutti si precipitavano a guardare. Ma la scienza era come il Vangelo, che s'imparava e non si discuteva. A quel modo che troiani, romani, franchi e saraceni, santi e cavalieri erano nell'immaginazione un mondo solo; Aristotile e {{AutoreCitato|Platone}}, Tommaso e Bonaventura erano una sola scienza. Il maggiore studio era sapere, e chi sapeva più era più ammirato; nessuno domandava quanta concordia e profondità era in quel sapere. Perciò venne a grandissima fama ser {{AutoreCitato|Brunetto Latini}}. Il suo ''Tesoro'' e il ''
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sieti raccomandato il mio Tesoro
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