Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/541: differenze tra le versioni
→Pagine SAL 25%: ← Creata nuova pagina: ov’è una cavità. Le moltelici e spezzate pieghe, che sono sì ricercate nei panneggiamenti dalla maggior parte de moderni statuarj e pitt... |
Nessun oggetto della modifica |
||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 3: | Riga 3: | ||
{{Nl|Ufavano le donne altri ornamenti...}} |
{{Nl|Ufavano le donne altri ornamenti...}} |
||
§. 10. Fra gli ornamenti muliebri, oltre quei che serviano, |
§. 10. Fra gli ornamenti muliebri, oltre quei che serviano, |
||
⚫ | di guarnizione alla veste, annoverarsi denno quei del capo, delle braccia, e de’ piedi. Della capigliatura già abbiamo {{Nl|... ai capelli...}} parlato ne’ Capi antecedenti, e poco altronde vi è da osservare sull’acconciatura de’ capelli nelle antiche figure greche, ove ben di rado son messi a ricci, e ove la chioma femminile è più semplice che quella degli uomini<ref>Se crediamo ad {{AutoreCitato|Publio Ovidio Nasone|Ovidio}} non era certamente semplice nè uniforme l’acconciatura de’ capelli predo le donne romane de’ giorni suoi. Ognuna, dic’egli, dando insegnamenti d’amore, scelga quella moda che è più confacente al suo volto. Una in due li divida sulla fronte, l’altra ivi dalle tempie li sollevi, onde libere veggansi le orecchie: questa si lasci cader sugli omeri lo sparso crine: quella stretto lo annodi, come Diana cacciatrice ec. Ecco i suoi medesimi versi ''de Arte am. lib. 3. vers. 135. segg''.: |
||
di guarnizione alla veste, annoverarsi denno quei del capo, |
|||
delle braccia, e de’ piedi. Della capigliatura già abbiamo |
|||
⚫ | {{Nl|... ai capelli...}} parlato ne’ Capi antecedenti, e poco altronde vi è da osservare sull’acconciatura de’ capelli nelle antiche figure greche, ove ben di rado son messi a ricci, e ove la chioma femminile è più semplice che quella degli uomini<ref>Se crediamo ad {{AutoreCitato|Publio Ovidio Nasone|Ovidio}} non era certamente semplice nè uniforme l’acconciatura de’ capelli predo le donne romane de’ giorni suoi. Ognuna, dic’egli, dando insegnamenti d’amore, scelga quella moda che è più confacente al suo volto. Una in due li divida sulla fronte, l’altra ivi dalle tempie li sollevi, onde libere veggansi le orecchie: questa si lasci cader sugli omeri lo sparso crine: quella stretto lo annodi, come Diana cacciatrice ec. Ecco i suoi medesimi versi ''de Arte am. lib. 3. vers. 135. segg''.: |
||
<poem> |
<poem> |