Pagina:Che cosa è l'arte?.djvu/171: differenze tra le versioni

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Nello stesso caso è un romanzo di {{AutoreCitato|Eugène Morel|E. Morel}}, uscito testè nella ''Revue Blanche'', come la maggior parte dei nuovi romanzi. Lo stile vi è sommamente enfatico, i sentimenti paiono arcielevati; ma è impossibile decifrare che cosa avvenga, dove avvenga, e a chi avvenga. E tale è tutta l’arte della gioventù dei nostri tempi.
Nello stesso caso è un romanzo di {{AutoreCitato|Eugène Morel|E. Morel}}, uscito testè nella ''Revue Blanche'', come la maggior parte dei nuovi romanzi. Lo stile vi è sommamente enfatico, i sentimenti paiono arcielevati; ma è impossibile decifrare che cosa avvenga, dove avvenga, e a chi avvenga. E tale è tutta l’arte della gioventù dei nostri tempi.


Gli uomini della prima metà del nostro secolo, ammiratori del {{AutoreCitato|Johann Wolfgang von Goethe|Goethe}}, dello {{AutoreCitato|Friedrich Schiller|Schiller}}, del {{AutoreCitato|Alfred de Musset|Musset}}, dell’{{AutoreCitato|Victor Hugo|Hugo}}, del {{AutoreCitato|Charles Dickens|Dickens}}, del Beethoven, dello Chopin, di Raffaello, di {{AutoreCitato|Leonardo da Vinci|Leonardo}}, di Michelangelo, del Delaroche, non intendendo nulla dell’arte nuova, s’adattano di buon grado a considerarla come una mera follia, o come uno scherzo di cattivo gusto, e si volgono via da essa scrollando le spalle. Ma codesto è un atteggiamento ingiusto rispetto a quest’arte; perchè in primo luogo essa è avviata a estendersi sempre più, e s’è già conquistato nel mondo un posto uguale a quello che vi occupava il romanticismo nel- 1830; e poi, perchè se condanniamo le opere dell’arte decadente solo perchè non le comprendiamo, dobbiamo pur pensare che c’è un gran numero di persone, tutti i lavoratori, e anche una gran parte delle classi
Gli uomini della prima metà del nostro secolo, ammiratori del {{AutoreCitato|Johann Wolfgang von Goethe|Goethe}}, dello {{AutoreCitato|Friedrich Schiller|Schiller}}, del {{AutoreCitato|Alfred de Musset|Musset}}, dell’{{AutoreCitato|Victor Hugo|Hugo}}, del {{AutoreCitato|Charles Dickens|Dickens}}, del Beethoven, dello Chopin, di Raffaello, di {{AutoreCitato|Leonardo da Vinci|Leonardo}}, di Michelangelo, del Delaroche, non intendendo nulla dell’arte nuova, s’adattano di buon grado a considerarla come una mera follia, o come uno scherzo di cattivo gusto, e si volgono via da essa scrollando le spalle. Ma codesto è un atteggiamento ingiusto rispetto a quest’arte; perchè in primo luogo essa è avviata a estendersi sempre più, e s’è già conquistato nel mondo un posto uguale a quello che vi occupava il romanticismo nel 1830; e poi, perchè se condanniamo le opere dell’arte decadente solo perchè non le comprendiamo, dobbiamo pur pensare che c’è un gran numero di persone, tutti i lavoratori, e anche una gran parte delle classi