Pagina:Gaetano Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855.djvu/119: differenze tra le versioni

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<section begin="s1" />allo scopo di ben imbeverne la terra. Dopo l’irrigazione si lasci ben asciugare il terreno prima di entrarvi. Una sola inaffatura fatta in questa maniera basta, e le angurie cominciano a maturare in luglio e continuano tutto agosto; quelle che maturano con una temperatura media al dissotto di +22 non sono più tanto dolci.


Il cocomero matura il proprio frutto in quaranta giorni, e la maturità si riconosce dal vederne seccato il picciuolo, e dal suono cupo che manda quando venga battuto coi nodi delle dita. Allora si toglie dalla pianta, tanto per conservarlo qualche tempo in luogo fresco ed asciutto, quanto per venderlo immediatamente.
allo scopo di ben imbeverne la terra. Dopo l’irrigazione si
lasci ben asciugare il terreno prima di entrarvi. Una sola
inaftìatura fatta in questa maniera basta, e le angurie cominciano
a maturare in luglio e continuano tutto agosto;
quelle che maturano con una temperatura media al dissotto
di + 22 non sono più tanto dolci.


Nell’Italia meridionale le angurie raggiungono il peso di 26 a 30 chilogrammi, e da un ettaro se ne può ricavare il valore di circa 900 franchi.
Il cocomero matura il proprio frutto in quaranta giorni, e
la maturità si riconosce dal vederne seccato il picciuolo, e
dal suono cupo che manda quando venga battuto coi nodi
delle dita. Allora si toglie dalla pianta, tanto per conservarlo
qualche tempo in luogo fresco ed asciutto, quanto per venderlo
immediatamente.


Questa coltivazione va però soggetta ad alcuni contrattempi. Negli estati piovosi la pianta languisce e porta pochi frutti, piccoli ed insipidi; il campo è preso da una malattia detta ''nebbia'', per la quale la superficie delle foglie si fa biancastra, alterandosi per tal modo le funzioni di nutrizione della pianta.
Nell’Italia meridionale le angurie raggiungono il peso di
26 a 30 chilogrammi, e da un ettaro se ne può ricavare il
valore di circa 900 franchi.


<section end="s1" /><section begin="s2" />{{Centrato|del popone.}}
Questa coltivazione va però soggetta ad alcuni contrattempi.
{{§|s855|§ 855.}} Il ''popone'' (cucumis melo), volgarmente detto mellone, è parimenti una pianta la cui coltivazione non può farsi in campo aperto se non dove si coltiva il melgone. Il frutto di questa pianta per maturare abbisogna di 2800 gradi circa di calore, contati dall’epoca della semina, ed omessi quei giorni la cui media riesca inferiore a +15°. La di lui vegetazione non può dirsi incominciata se non quando la temperatura diurna all’ombra sia di +18°, e di notte +12,5; il frutto, dopo la fioritura, esige circa 880 gradi.
Negli estati piovosi la pianta languisce e porta pochi
frutti, piccoli ed insipidi; il campo è preso da una malattia
detta nebbia, per la quale la superficie delle foglie si fa biancastra,
alterandosi per tal modo le funzioni di nutrizione della
pianta. ^


Moltissime sono le varietà di poponi, che ridurremo a poche stando ai caratteri principali. 1.° Popone a pelle rugosa, detto di Caravaggio, precoce, molto carnoso, internamente giallo, di forma toudeggiante, compresso nella direzione del peduncolo all’inserzione del fiore. 2.° Popone reticolato; pelle più liscia, segnata da piccole strisce salienti incrocciantisi a guisa di rete, più tardivo del primo, alquanto oblungo, pure giallo internamente. 3.° Popone bianco o verdastro, internamente, assai dolce e fragrante, ma che esige<section end="s2" />
{{Centrato|DEL POPONE.}}

§ 855. 11 popone (cucumis melo), volgarmente detto mellone,
è parimenti una pianta la cui coltivazione non può farsi in
campo aperto se non dove si coltiva il melgone. Il frutto di
ouesta pianta per maturare abbisogna di 2800 gradi circa
di calore, contati dall’epoca della semina, ed omessi quei
giorni la cui media riesca inferiore a + 15°. La di lui vegetazione
non può dirsi incominciata se non quando la temperatura
diurna all’ombra sia di + 18°, e di notte -h. 12,5;
il frutto, dopo la fioritura, esige circa 880 gradi.

Moltissime sono le varietà di poponi, che ridurremo a
poche stando ai caratteri principali. l.° Popone a pelle rugosa,
detto di Caravaggio, precoce, molto carnoso, internamente
giallo, di forma toudeggiante, compresso nella direzione
del peduncolo all’inserzione del fiore. 2.° Popone reticolato;
pelle più liscia, segnata da piccole strisce salienti
incrocciantisi a guisa di rete, più tardivo del primo, alquanto
oblungo, pure giallo internamente. 3.° Popone bianco o verdastro,
internamente, assai dolce e fragrante, ma che esige