Italia - 3 febbraio 2015, Messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Parlamento nel giorno del giuramento: differenze tra le versioni

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Ringrazio tutti coloro che hanno preso parte al voto.
 
Un pensiero deferente ai miei predecessori, {{AutoreCitato|Carlo Azeglio Ciampi|Carlo Azeglio Ciampi}} e {{AutoreCitato|Giorgio Napolitano|Giorgio Napolitano}}, che hanno svolto la loro funzione con impegno e dedizione esemplari.
 
A loro va l'affettuosa riconoscenza degli italiani.
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Favorisce le consorterie e penalizza gli onesti e i capaci.
 
L'attuale Pontefice, {{AutoreCitato|Papa Francesco|Francesco}}, che ringrazio per il messaggio di auguri che ha voluto inviarmi, ha usato parole severe contro i corrotti: «Uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini».
 
E' allarmante la diffusione delle mafie, antiche e nuove, anche in aree geografiche storicamente immuni. Un cancro pervasivo, che distrugge speranze, impone gioghi e sopraffazioni, calpesta diritti.
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Siamo inorriditi dalle barbare decapitazioni di ostaggi, dalle guerre e dagli eccidi in Medio Oriente e in Africa, fino ai tragici fatti di Parigi.
 
Il nostro Paese ha pagato, più volte, in un passato non troppo lontano, il prezzo dell'odio e dell'intolleranza. Voglio ricordare un solo nome: Stefano Taché, rimasto ucciso nel vile {{W|Attentato alla Sinagoga di Roma|attacco terroristico alla Sinagoga di Roma}} nell'ottobre del 1982. Aveva solo due anni. Era un nostro bambino, un bambino italiano.
 
La pratica della violenza in nome della religione sembrava un capitolo da tempo chiuso dalla storia. Va condannato e combattuto chi strumentalizza a fini di dominio il proprio credo, violando il diritto fondamentale alla libertà religiosa.