Pagina:Opere scelte di Ugo Foscolo II.djvu/41: differenze tra le versioni

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{{xx-larger|C}}ominceremo dal rallegrarci col sig. {{AutoreCitato|Ugo Foscolo|Foscolo}}, per non aver egli imitato {{AutoreCitato|Socrate|Socrate}}, e {{W|Diogene di Sinope|Diogene}} nella loro indifferenza, e nel loro disprezzo per le sepolture. Ei non pensa col primo, che sia eguale d’esser gettato al letamaio, o rispettosamente deposto nella tomba; e molto men col secondo, che sia gradevole l’esser divorato dai cani, dagli avoltoi, o l’essere decomposto dal sole, e dalla pioggia. Si vede che il nostro poeta è realmente persuaso che il sonno della morte
{{xx-larger|C}}ominceremo dal rallegrarci col sig. {{AutoreCitato|Ugo Foscolo|Foscolo}}, per non aver egli imitato {{AutoreCitato|Socrate|Socrate}}, e {{AutoreCitato|Diogene di Sinope|Diogene}} nella loro indifferenza, e nel loro disprezzo per le sepolture. Ei non pensa col primo, che sia eguale d’esser gettato al letamaio, o rispettosamente deposto nella tomba; e molto men col secondo, che sia gradevole l’esser divorato dai cani, dagli avoltoi, o l’essere decomposto dal sole, e dalla pioggia. Si vede che il nostro poeta è realmente persuaso che il sonno della morte
<poem>“è men duro
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“All’ombra de’ cipressi, e dentro l’urne
“All’ombra de’ cipressi, e dentro l’urne