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§. 22. Le Gorgoni nominate da me in ultimo luogo fra le dee minori, tranne la testa di Medusa, non si trovano espresse su nessun antico lavoro. Il loro sembiante però nelle opere dell’arte non dovea punto corrispondere alla descrizione che ce ne danno i più antichi poeti, i quali attribuiscono loro lunghi denti da cinghiale; poiché a Medusa, una delle tre sorelle, solevano dare gli artefici i tratti della più sublime bellezza, e tal pure ci viene rappresentata dalla favola. Era quella, secondo la tradizione di alcuni riferita da {{AutoreCitato|Pausania|Pausania}}<ref>''lib. 2. cap. 21. pag. 159. lin. 9''.</ref>, figlia di Forco: regnò dopo la morte del padre nei dintorni della palude tritonica, e si pose alla testa dell’esercito de’ Libj; ma nella spedizione contro Perseo, cadde in un’imboscata, e perì: e quest’eroe ammirandone la bellezza, ancorché coperta dal pallore di morte, le recise il capo per mostrarlo ai Greci. La più bella testa di Medusa in marmo, che siaci restata, vedesi in mano alla statua di Perseo in molta parte restaurata, nel palazzo Lanti<ref>Più bella di tutte e quella del palazzo Rondanini d’alto-rilievo in marmo bianco, ove già si vedeva ai tempi di {{AutoreCitato||Winkelmann}}. Altra testa maggiore del naturale, non osservata, si può vedere su di un portone per la strada papale vicino a {{w|Chiesa di San Tommaso in Parione|S. Tommaso in Parione}}. Essa è di buon lavoro in marmo bianco, in aria ridente, ma caricata.</ref>: una delle più belle, che veggansi sulle gemme, è un cammeo del real museo Farnese a Napoli: bella è pure un’altra testa incisa in corniola del museo Strozzi: amendue sono della più sublime beltà ideale, come pur lo è la celebre Medusa dello stesso museo col nome di {{Sc|Solone}}<ref>Bellissima è pure una Medusa in cammeo a rilievo, posseduta dal signor abate {{AutoreCitato|Giovanni Battista Visconti|Visconti}}.</ref>. E’ quella una calcedonia, e fu trovata a Roma in una vigna presso la {{w|Basilica dei Santi Giovanni e Paolo|chiesa de’ Ss. Giovanni e Paolo}} sul monte Celio da un vignaiuolo<ref name=pagina434>Qui di Editori Milanesi hanno lasciato due periodi, nei quali l’Autore racconta come questo cammeo passò per varie mani; e che il primo possessore, volendo d'inverno farne un impronto incera, lo ruppe in due pezzi. Ma ciò sarà avvenuto di qualche {{Pt|al-|}}</ref>.
§. 22. Le Gorgoni nominate da me in ultimo luogo fra le dee minori, tranne la testa di Medusa, non si trovano espresse su nessun antico lavoro. Il loro fembiante però
nelle opere dell’arte non dovea punto corrifpondere alla descrizione
che ce ne danno i più antichi poeti, i quali attribuiscono
loro lunghi denti da cinghiale; poiché a Medusa, una delle tre sorelle, solevano dare gli artefici i tratti
della più sublime bellezza, e tal pure ci viene rappresentata
dalla favola. Era quella, fecondo la tradizione di alcuni riferita
da {{AutoreCitato|Pausania|Pausania}}<ref>1ib. 2. cap.2T. paf.r f0. l’tn.i).</ref>, figlia di Forco: regnò dopo la morte
del padi-e nei dintorni della palude tritonica, e b. pofe alla tefta
dell’efercito de’ Libj; ma nella fpedizione contro Perseo,
cadde in un’imbofcata, e perì: e quefl:’ eroe ammirandone
la bellezza, ancorché coperta dal pallore di morte, le recife
il capo per moftrarlo ai Greci. La più bella tefta di Medufa
in marmo, che fiaci reftata, vedefi in mano alla ftatua
di Perfeo in molta parte reftaurata, nel palazzo Lanti<ref>Più bella di tutte e quella del palazzo
Rondanini d’alto-rilicvo in marmo bianco,
ove già fi vedeva ai tempi di Winkcimann.
Altra teRa maggiore del patinale, non osservata,
si può vedere su di un portone per la
fìrada papale viv.ino a S. Tommaso in Parione. Efla è di buon lavoro in marmo bianco, in aria tidcnte, ma caricata.</ref>: una delle più belle, che vegganfi fulle gemme, è un
cammeo del real mufeo Farnefe a Napoli: bella è pure un’altra
tefta incifa in corniola del mufeo Strozzi: amendue fono
della più fublime beltà ideale, come pur lo è la celebre Medufa
dello ftelfo mufeo col nome di {{Sc|Solone}}<ref>Bellissima è pure una Medusa in cammeo a rilievo, posseduta dal signor abate {{AutoreCitato|Giovanni Battista Visconti|Visconti}}.</ref>. E’ quella
una calcedonia, e fu trovata a Roma in una vigna prefTo
la chiefa de’ Ss. Giovanni e Paolo lui monte Celio da un vignaiuolo<ref name=pagina434>Qui di Editori Milanesi hanno lasciato due periodi, nei quali l’Autore racconta come questo cammeo passò per varie mani; e che il primo possessore, volendo d'inverno farne un impronto incera, lo ruppe in due pezzi. Ma ciò sarà avvenuto di qualche {{Pt|al-|}}</ref>.


{{Nl|Amazzoni ...}}
{{Nl|Amazzoni ...}}
§. 23. Alle dee io unifco, come immagini di bellezza
§. 23. Alle dee io unisco, come immagini di bellezza
ideale, le eroine ossia le Amazzoni, le figure delle quali sono
ideale, le eroine ossia le Amazzoni, le figure delle quali sono