Pagina:Le confessioni di un ottuagenario II.djvu/102: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
|||
Intestazione (non inclusa): | Intestazione (non inclusa): | ||
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{RigaIntestazione|94|{{Sc|le confessioni d'un ottuagenario.}}}} |
|||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 3: | Riga 3: | ||
— Oh Leopardo, Leopardo! un’anima come la tua morire a questo modo! Con tanta bontà, con tanta forza e costanza che avevi!... |
— Oh Leopardo, Leopardo! un’anima come la tua morire a questo modo! Con tanta bontà, con tanta forza e costanza che avevi!... |
||
— Hai ragione; due anni fa neppur io mi sarei immaginato questa corbelleria. Ma ora l’ho fatta, e non c’è che dire. I dolori, gli avvilimenti, i disinganni si accumulano qui dentro (e si toccava il petto) |
— Hai ragione; due anni fa neppur io mi sarei immaginato questa corbelleria. Ma ora l’ho fatta, e non c’è che dire. I dolori, gli avvilimenti, i disinganni si accumulano qui dentro (e si toccava il petto) finchè un bel giorno il vaso trabocca e addio giudizio! Bisogna ch’io m’esprima così per iscusarmi con Dio. — |
||
Io vidi allora, o meglio indovinai le lunghe torture di quel povero cuore tanto onesto e sincero; le angoscie di quell’indole aperta e leale sì indegnamente tradita; la delicatezza di quell’anima eroica deliberata di non veder nulla, e di morire senza lasciare ai suoi assassini neppure la punizione del rimorso. Non mossi parola di ciò rispettando la maravigliosa discretezza del moribondo. Leopardo riprese a parlare con voce più profonda e affaticata: le membra gli si irrigidivano, e le carni prendevano a poco a poco un colore cinereo. |
Io vidi allora, o meglio indovinai le lunghe torture di quel povero cuore tanto onesto e sincero; le angoscie di quell’indole aperta e leale sì indegnamente tradita; la delicatezza di quell’anima eroica deliberata di non veder nulla, e di morire senza lasciare ai suoi assassini neppure la punizione del rimorso. Non mossi parola di ciò rispettando la maravigliosa discretezza del moribondo. Leopardo riprese a parlare con voce più profonda e affaticata: le membra gli si irrigidivano, e le carni prendevano a poco a poco un colore cinereo. |