Pagina:I Robinson Italiani.djvu/156: differenze tra le versioni

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bando, — disse Albani. — Amici miei, scendiamo e cerchiamo di porre in salvo le nostre ricchezze. Quei furfanti, scorgendo la nostra capanna, non mancheranno di fare una visita a questa costa. —
bando, — disse Albani. — Amici miei, scendiamo e cerchiamo di porre in salvo le nostre ricchezze. Quei furfanti, scorgendo la nostra capanna, non mancheranno di fare una visita a questa costa. —


In meno che non si dica furono a terra. Non erano rimaste molte provviste sotto la tettoia e, anche perdendole, poco danno ne avrebbero risentito, avendo riempito quasi completamente la caverna della mummia, ma premeva loro porre in salvo gli animali e i volatili del recinto, che si erano procurati con tante fatiche.
In meno che lo si dica furono a terra. Non erano rimaste molte provviste sotto la tettoia e anche perdendole poco danno ne avrebbero risentito, avendo riempita quasi la caverna della mummia, ma premeva a loro porre in salvo gli animali ed i volatili del recinto che si erano procurati con tante fatiche.


Attaccarono la carretta al babirussa, vi gettarono dentro i loro pochi arnesi, le stoviglie, i pochi pezzi di tela che ancora possedevano e quante provviste poteva contenere, poi legarono i volatili, che erano ormai una ventina, e fuggirono verso la caverna, seguiti dalle due scimmie che conducevano i due piccoli babirussa e dallo Sciancatello che trascinava i due orsi.
Attaccarono la carretta al babirussa, vi gettarono dentro i loro pochi arnesi, le stoviglie, i pochi pezzi di tela che ancora possedevano e quante provviste vi potevano stare, poi legarono i volatili che erano ormai una ventina e fuggirono verso la caverna seguiti dalle due scimmie che conducevano i due piccoli babirussa e dallo Sciancatello che trascinava i due orsi.


Un quarto d’ora dopo giungevano nei loro vasti magazzini sotterranei. Albani e il marinaio incaricarono il mozzo di mettere ogni cosa a posto poi, armati delle cerbottane e di due fasci di frecce avvelenate, fecero ritorno alla costa settentrionale, per vigilare le mosse di quel ''tia-kau-ting'' sospetto.
Un quarto d’ora dopo giungevano nei loro vasti magazzini sotterranei. Albani ed il marinaio incaricarono il mozzo di mettere ogni cosa a posto, poi armati delle cerbottane e di due fasci di frecce avvelenate, fecero ritorno alla costa settentrionale, per sorvegliare le mosse di quel ''tia-kau-ting'' sospetto.


Quando giunsero sul margine della piantagione di bambù, il legno, spinto da una leggera brezza che soffiava da nordest, navigava lentamente verso l’isola, colla prora volta verso il luogo ove sorgeva la capanna aerea. Ormai non vi era alcun dubbio: l’equipaggio stava per approdare.
Quando giunsero sul margine della piantagione di bambù, il legno, spinto da una leggiera brezza che soffiava dal nordest, navigava lentamente verso l’isola, colla prora volta verso il luogo ove sorgeva la capanna aerea. Ormai non vi era alcun dubbio: l’equipaggio stava per approdare.


— Mille terremoti! — esclamò il marinaio, aggrottando la fronte, — Quelle canaglie hanno scorto la nostra capanna e vengono certo a distruggerla.
— Mille terremoti! — esclamò il marinaio, aggrottando la fronte. — Quelle canaglie hanno scorto la nostra capanna e vengono di certo a distruggerla.


— Noi non sappiamo ancora quali siano le loro intenzioni, Enrico, — disse Albani. — Forse vengono a cercare dell’acqua o a raccogliere del legname, per riparare qualche guasto.
— Noi non sappiamo ancora quali siano le loro intenzioni, Enrico, — disse Albani. — Forse vengono a cercare dell’acqua od a raccogliere del legname per riparare qualche guasto.


— Scorgete quel gruppo di persone a prora?
— Scorgete quel gruppo di persone a prora?