Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/455: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|4071}}-->accusabile, e a servir di soggetto e scopo della vana vendetta che ci è dolce fare de’ medesimi mali. Essi sono in fatti in tali casi i piú adattati, e quelli di cui ci possiamo dolere esteriormente e interiormente con piú di verisimilitudine. Quindi è che chi governa in pubblico o in privato è sempre oggetto d’odio e di querele de’ governati. ''Gli uomini sono sempre scontenti perché sono sempre infelici''. Perciò sono scontenti del loro stato, perciò medesimo di chi li governa (Essi sentono e sanno bene di essere infelici, di patire, di non godere, e in ciò non s’ingannano. Essi pensano aver diritto di esser felici, di godere, di non patire, e in ciò ancora non avrebbero il torto, se non fosse che in fatto questo che essi pretendono è, non che altro, impossibile). <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|4072}}. E come non si può fare che gli uomini sieno mai felici, e però né anche che sieno contenti, cosí niun governante né pubblico né privato, qualunque amore abbia a’ soggetti, qualunque cura del loro bene, qualunque sollecitudine di scamparli o sollevarli dai mali, qualunque merito insomma verso di loro, non può mai ragionevolmente sperare che essi non l’odino e non lo querelino, anche i piú savi, perché è natura nell’uomo il lagnarsi di qualcuno, quasi altrettanto che l’essere infelice, e questo qualcuno è per l’ordinario e molto naturalmente quello che li governa. Però circa il governare non v’ha pur troppo che due partiti veramente savi, o astenersi dal governo, sia pubblico sia privato, o amministrarlo totalmente a vantaggio proprio e non de’ governati (17 aprile. 1824. Sabato Santo).
<section begin="1" /><!--{{ZbPagina|4071}}-->accusabile, e a servir di soggetto e scopo della vana vendetta che ci è dolce fare de’ medesimi mali. Essi sono in fatti in tali casi i piú adattati, e quelli di cui ci possiamo dolere esteriormente e interiormente con piú di verisimilitudine. Quindi è che chi governa in pubblico o in privato è sempre oggetto d’odio e di querele de’ governati. ''Gli uomini sono sempre scontenti perché sono sempre infelici''. Perciò sono scontenti del loro stato, perciò medesimo di chi li governa (Essi sentono e sanno bene di essere infelici, di patire, di non godere, e in ciò non s’ingannano. Essi pensano aver diritto di esser felici, di godere, di non patire, e in ciò ancora non avrebbero il torto, se non fosse che in fatto questo che essi pretendono è, non che altro, impossibile). <section end="1" /><section begin="2" />{{ZbPagina|4072}}. E come non si può fare che gli uomini sieno mai felici, e però né anche che sieno contenti, cosí niun governante né pubblico né privato, qualunque amore abbia a’ soggetti, qualunque cura del loro bene, qualunque sollecitudine di scamparli o sollevarli dai mali, qualunque merito insomma verso di loro, non può mai ragionevolmente sperare che essi non l’odino e non lo querelino, anche i piú savi, perché è natura nell’uomo il lagnarsi di qualcuno, quasi altrettanto che l’essere infelice, e questo qualcuno è per l’ordinario e molto naturalmente quello che li governa. Però circa il governare non v’ha pur troppo che due partiti veramente savi, o astenersi dal governo, sia pubblico sia privato, o amministrarlo totalmente a vantaggio proprio e non de’ governati (17 aprile 1824, sabato Santo).




{{ZbPensiero|4072/1}} Diminutivi positivati. ''Piscis-poisson''. Notisi che de’ diminutivi positivati delle lingue moderne altri hanno la diminuzione latina e questa o sonante diminuzione anche nelle lingue moderne o no, altre la diminuzione moderna affatto e non latina (18 aprile. Pasqua. 1824). e questa talora è diminuzione in quella<section end=2 />
{{ZbPensiero|4072/1}} Diminutivi positivati. ''Piscis-poisson''. Notisi che de’ diminutivi positivati delle lingue moderne altri hanno la diminuzione latina e questa o sonante diminuzione anche nelle lingue moderne o no, altre la diminuzione moderna affatto e non latina (18 aprile, Pasqua, 1824) e questa talora è diminuzione in quella<section end="2" />