Della generazione de' mostri/Capo secondo: differenze tra le versioni

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Come tutti gli arcieri hanno un segno solo e non più, nel quale pongono la mira, ed ogni volta che non percuotono in quello, non conseguiscono il fine loro, e si dicono errare: così né più, né meno tutti i generanti hanno un fine solo, ciò è di generare cosa somigliante a loro, ed ogni volta, che per qualunque cagione non conseguono il desiderato fine, essi si dicono errare, e cotali parti si chiamano Mostri, i quali possono essere di molte e diverse maniere, anzi quasi infinito; perché come la mira è una, e tutti i colpi, che non colgono in quella, sono errori: così il parto vero è uno solo, e tutti gli altri sono mostri, i quali si fanno, come avemo detto, in tutte quante le cose così animate, e così artificiali, come naturali, di quante maniere e per quanti modi avemo raccontato di sopra generalmente.
 
I quali volendo specificare alquanto meglio o venir più al particolare, diciamo esser verissimo, che così negli animali come negli uomini nascono parti mostruosi, i quali o abbondano, o mancano delle membra ordinarie, così esteriori, come interiori, o l'hanno trasposte o offese. E per darne alcun esempio più notabile, oltra quelli che si trovano assai spesso in tutte le storie, racconta M. {{AutoreCitato|Ludovico Ricchieri|Lodovico Celio Rodigino}}, uomo il quale aveva lette e notate con assai diligenza infinite cose,