Pagina:Eneide (Caro).djvu/142: differenze tra le versioni

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facean ne l’aria un tuono; e men fra loro
{{R|1245}}Facean ne l’aria un tuono; e men fra loro
era la donna mia: dove fosse,
Era la donna mia: dove fosse,
piú ripensar sapendo, osai dolente
Più ripensar sapendo, osai dolente
gridar per le vie tutte; e, benché in vano,
Gridar per le vie tutte; e, benchè in vano,
mille volte iterai l’amato nome.
Mille volte iterai l’amato nome.

Mentre cosí tra furïoso e mesto
{{R|1250}}Mentre così tra furïoso e mesto
per la città m’aggiro, e senza fine
Per la città m’aggiro, e senza fine
la ricerco e la chiamo, ecco davanti
La ricerco e la chiamo, ecco davanti
mi si fa l’infelice simulacro
Mi si fa l’infelice simulacro
di lei, maggior del solito. Stupii,
Di lei, maggior del solito. Stupii,
m’aggricciai, m’ammutii. Prese ella a dirmi,
{{R|1255}}M’aggricciai, m’ammutii. Prese ella a dirmi,
e consolarmi: "O mio dolce consorte,
E consolarmi: O mio dolce consorte,
a che folle affanno? A gli dèi piace
A che folle affanno? A gli Dei piace
che cosí segua. A te quinci non lece
Che così segua. A te quinci non lece
di trasportarmi. Il gran Giove mi vieta
Di trasportarmi. Il gran Giove mi vieta
ch’io sia teco a provar gli affanni tuoi;
{{R|1260}}Ch’io sia teco a provar gli affanni tuoi;
ché soffrir lunghi esigli, arar gran mari
Chè soffrir lunghi esigli, arar gran mari
ti converrà pria ch’al tuo seggio arrivi,
Ti converrà pria ch’al tuo seggio arrivi,
che fia poi ne l’Esperia, ove il tirreno
Che fia poi ne l’Esperia, ove il tirreno
Tebro con placid’onde opimi campi
Tebro con placid’onde opimi campi
di bellicosa gente impingua e riga.
{{R|1265}}Di bellicosa gente impingua e riga.

Ivi riposo e regno e regia moglie
Ivi riposo e regno e regia moglie
ti si prepara. Or de la tua diletta
Ti si prepara. Or de la tua diletta
Creúsa, signor mio, piú non ti doglia:
Creusa, signor mio, più non ti doglia:
ché i Dòlopi superbi, o i Mirmidóni
Ch’i Dolopi superbi, o i Mirmidóni
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