Pagina:Eneide (Caro).djvu/125: differenze tra le versioni

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eran ne’ suo serraglio: quale, e quanta
Eran nel suo serraglio: quale, e quanta
speranza de’ figlioli e de’ nipoti!
Speranza de’ figlioli e de’ nipoti!
Quanti fregi, quant’oro, quante spoglie,
Quanti fregi, quant’oro, quante spoglie,
e quant’altre ricchezze! e tutte insieme
E quant’altre ricchezze! e tutte insieme
periro incontinente: e dove il foco
{{R|5}}Periro incontinente: e dove il foco
non era, erano i Greci. Or, per contarvi
Non era, erano i Greci. Or, per contarvi
qual di Prïamo fosse il fato estremo,
Qual di Prïamo fosse il fato estremo,
egli, poscia che presa, arsa e disfatta
Egli, poscia che presa, arsa e disfatta
vide la sua cittade, e i Greci in mezzo
Vide la sua cittade, e i Greci in mezzo
ai suoi piú cari e piú riposti alberghi;
{{R|10}}Ai suoi più cari e più riposti alberghi;
ancor che vèglio e debole e tremante,
Ancor che vèglio e debole e tremante,
l’armi, che di gran tempo avea dismesse,
L’armi, che di gran tempo avea dismesse,
addur si fece; e d’esse inutilmente
Addur si fece; e d’esse inutilmente
gravò gli omeri e ’l fianco; e come a morte
Gravò gli omeri e ’l fianco; e come a morte
devoto, ove piú folti e piú feroci
{{R|15}}Devoto, ove più folti e più feroci
vide i nemici, incontr’ a lor si mosse.
Vide i nemici, incontr’a lor si mosse.
Era nel mezzo del palazzo a l’aura
Era nel mezzo del palazzo a l’aura
scoperto un grand’altare, a cui vicino
Scoperto un grand’altare, a cui vicino
sorgea di molti e di molt’anni un lauro
Sorgea di molti e di molt’anni un lauro
che co’ rami a l’altar facea tribuna,
{{R|20}}Che co’ rami a l’altar facea tribuna,
e con l’ombra a’ Penati opaco velo.
E con l’ombra a’ Penati opaco velo.
Qui, come d’atra e torbida tempesta
Qui, come d’atra e torbida tempesta
spaventate colombe, a l’ara intorno
Spaventate colombe, a l’ara intorno
avea le care figlie Ecuba accolte;
Avea le care figlie Ecuba accolte;
ove agl’irati dèi pace ed aíta
{{R|25}}Ove agl’irati Dei pace ed aita
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