Pagina:Ultime lettere di Jacopo Ortis.djvu/145: differenze tra le versioni

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d’intelletto in alcuni mortali, quel codice parrà copia fedele, poiché è brutto di cassature e varianti e correzioni d’ogni maniera. Forse ove fosse stampato paleserebbe — e così avviene del codice del Vaticano; adorato da prelati morti e viventi<ref>Fontanini, ''Aminta difeso'', c. XIV; e qui sez. LXIX.</ref> — che i testi nell’oscurità d’archivj risplendono come lucciole che a dì chiaro tornano vermi.<section end="s1" />
d’intelletto in alcuni mortali, quel codice parrà copia fedele, poiché è brutto di cassature e varianti e correzioni d’ogni maniera. Forse ove fosse stampato paleserebbe — e così avviene del codice del Vaticano; adorato da prelati morti e viventi<ref>Fontanini, ''Aminta difeso'', c. XIV; e qui sez. LXIX.</ref> — che i testi nell’oscurità d’archivj risplendono come lucciole che a dì chiaro tornano vermi.<section end="s1" />


<section begin="s2" />XI. Or n’esce uno inaspettato, autorevole, dal Friuli, a distruggere gli altri tutti , e fare le veci di autografo , dottamente illustrato sì che ti sembri di rivederlo sulle ginocchia di Dante. Fu ritrovato — ma nè del come o del quando è dato ragguaglio nè cenno — in una piccola città dove i patriarchi antichissimi d’Aquileja avevano un palazzo, del quale da parecchie generazioni in qua non pare che rimanesse vestigio — da quel codice in fuori — ''che serba fama d’antica patriarcal pertinenza''<ref>Quirico Viviani, ''Codice Bartoliniano illustrato'', Udine, 1823. La sua lunga prefazione in via di lettera, non avendo pagine numerale, qui è citata in corsivo.</ref>. Non ha data, nè spia d’amanuense o di possessore: bensì é decorato a miniature e vignette graziose; bellissimo,
<section begin="s2" />XI. Or n’esce uno inaspettato, autorevole, dal Friuli, a di-
immacolato, scritto da penna maestra, e ritoccato da correzioni d’uomo elegantemente dotto insieme e calligrafo. Non però l’editore s’induce a persuadersi, che il codice uscito da un palazzo patriarcale dovesse essere o scrittura o dettatura del poeta'', — ''anzi, professando di non volere oltrepassare quei limiti che da una saggia critica sono prescritti'', afferma — che ''l’esemplare''<section end="s2" />
struggere gli altri tutti , e fare le veci di autografo , dotta-
mente illustrato sì che ti sembri di rivederlo sulle ginocchia
di Dante. Fu ritrovato — ma né del come o del quando è dato
ragguaglio né cenno — in una piccola città dove i patriarchi
antichissimi d’Aquileja avevano un palazzo, del quale da pa-
recchie generazioni in qua non pare che rimanesse vestigio —
da quel codice in fuori — che seria fama d’antica patriarcal
pertinenza^. Non ha data, né spia d’amanuense o di possessore:
bensì é decorato a miniature e vignette graziose; bellissimo,
immacolato, scritto da penna maestra, e ritoccato da correzioni
d’ uomo elegantemente dotto insieme e calligrafo. Non però
l’editore s’induce a persuadersi, che il codice uscito da un pa -
lazzo patriarcale dovesse essere o scrittura o dettatura del poeta ,

— anzi , pro^’essando di non volere oltrepassare quei limiti che
da una saggia critica sono prescritti, afferma — che l’esemplare






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6 Quirico Viviani, Codice Bartoliniano illustrato, Ud no, 1823. La sua lunga
prefazione i,i via di lettera, non avendo pagine numerale, qui è citata in
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