Pagina:Zibaldone di pensieri VI.djvu/168: differenze tra le versioni

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<section begin=1 /><!--{{ZbPagina|3770}}-->che a lungo andare, immancabilmente, non vi sia piú nazione a cui quel poema sia nazionale), se non di costringere l’immaginazion de’ lettori qualunque a persuaderli di esser compatrioti e contemporanei de’ personaggi del poeta, a trasportarli in quella nazione e in quei tempi ec. Illusione conforme a quella che deono proccurare i drammatici ec. Or tra tutti gli epici quel che meglio l’ha proccurata si è {{AutoreCitato|Omero|Omero}} nell’''{{TestoCitato|Iliade}}'', siccome fra tutti gli storici Livio. Vero è che questo viene in grandissima parte da quelle tante cagioni altrove da me esposte, le quali fanno che tutte le nazioni civili in tutti i tempi sieno state e sieno p. essere connazionali e contemporanee de’ troiani, greci antichi romani antichi ed ebrei antichi. Infatti dopo l’Iliade, il poema epico che meglio proccura la detta illusione universale, si è l’''{{TestoCitato|Eneide}}'', perché di soggetto troiano e romano. Ma vero è ancora che, massime quanto ai troiani, le dette cagioni si riducono alla sola Iliade (ed all’''{{TestoCitato|Eneide}}''), <section end=1 /><section begin=2 />{{ZbPagina|3771}} onde l’illusione ch’essa proccura, non viene da cause a lei affatto estrinseche, anzi l’Iliade è tanto piú mirabile quanto essa sola, o essa principalmente (cioè aiutata dall’''{{TestoCitato|Eneide}}'' ec)., ha potuto rendere e rende tutti gli uomini civili d’ogni nazione e tempo compatrioti e contemporanei de’ troiani. Questo ella consegue mediante le reminiscenze della fanciullezza ec. le quali l’accompagnano perché sin da fanciulli conosciamo l’''{{TestoCitato|Iliade}}'', o i fatti da essa narrati e inventati, e la mitologia in essa contenuta, ec. e le prime nozioni della mitologia che apprendiamo, sono strettamente legate e in buona parte composte delle invenzioni d’{{AutoreCitato|Omero|Omero}} ec. ec. Ma tutto questo non sarebbe né sarebbe stato se l’''{{TestoCitato|Iliade}}'' non fosse sempre stata cosí celebre. Né cosí celebre sarebbe stata sempre senza il suo sommo merito. Vero è che questo non ha che fare in particolare colla condotta ec. ec (25 ottobre 1823).<section end=2 />
<section begin="1" /><!--{{ZbPagina|3770}}-->che a lungo andare, immancabilmente, non vi sia piú nazione a cui quel poema sia nazionale), se non di costringere l’immaginazion de’ lettori qualunque a persuaderli di esser compatrioti e contemporanei de’ personaggi del poeta, a trasportarli in quella nazione e in quei tempi ec. Illusione conforme a quella che deono procurare i drammatici ec. Or tra tutti gli epici quel che meglio l’ha procurata si è {{AutoreCitato|Omero|Omero}} nell’''{{TestoCitato|Iliade}}'', siccome fra tutti gli storici Livio. Vero è che questo viene in grandissima parte da quelle tante cagioni altrove da me esposte, le quali fanno che tutte le nazioni civili in tutti i tempi sieno state e sieno per essere connazionali e contemporanee de’ troiani, greci antichi, romani antichi ed ebrei antichi. Infatti, dopo l’''{{TestoCitato|Iliade}}'', il poema epico che meglio procura la detta illusione universale si è l’''{{TestoCitato|Eneide}}'', perché di soggetto troiano e romano. Ma vero è ancora che, massime quanto ai troiani, le dette cagioni si riducono alla sola ''Iliade'' (ed all’''{{TestoCitato|Eneide}}''), <section end="1" /><section begin="2" />{{ZbPagina|3771}} onde l’illusione ch’essa procura non viene da cause a lei affatto estrinseche, anzi l’Iliade è tanto piú mirabile quanto essa sola, o essa principalmente (cioè aiutata dall’''{{TestoCitato|Eneide}}'' ec.), ha potuto rendere e rende tutti gli uomini civili d’ogni nazione e tempo compatrioti e contemporanei de’ troiani. Questo ella consegue mediante le reminiscenze della fanciullezza ec., le quali l’accompagnano perché sin da fanciulli conosciamo l’''{{TestoCitato|Iliade}}'', o i fatti da essa narrati e inventati e la mitologia in essa contenuta ec., e le prime nozioni della mitologia che apprendiamo sono strettamente legate e in buona parte composte delle invenzioni d’{{AutoreCitato|Omero|Omero}} ec. ec. Ma tutto questo non sarebbe né sarebbe stato se l’''{{TestoCitato|Iliade}}'' non fosse sempre stata cosí celebre. Né cosí celebre sarebbe stata sempre senza il suo sommo merito. Vero è che questo non ha che fare in particolare colla condotta ec. ec. (25 ottobre 1823).<section end="2" />