Pagina:Eneide (Caro).djvu/298: differenze tra le versioni

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indi tra frondi e frondi il color d’oro,{{R|295}}
Indi tra frondi e frondi il color d’oro,{{R|295}}
che diverso dal verde uscia raggiando,
Che diverso dal verde uscia raggiando,
di tremulo splendor l’aura percosse.
Di tremulo splendor l’aura percosse.
Come ne’ boschi al brumal tempo suole
Come ne’ boschi al brumal tempo suole
di vischio un cesto in altrui scorza nato
Di vischio un cesto in altrui scorza nato
spiegar verdi le frondi e gialli i pomi,{{R|300}}
Spiegar verdi le frondi e gialli i pomi,{{R|300}}
e con le sue radici ai non suoi rami
E con le sue radici ai non suoi rami
abbarbicarsi intorno; cosí ’l bronco
Abbarbicarsi intorno; così ’l bronco
era de l’oro avviticchiato a l’elce,
Era de l’oro avviticchiato a l’elce,
ond’era surto, e cosí lievi al vento
Ond’era surto, e cosí lievi al vento
crepitando movea l’aurate foglie.{{R|305}}
Crepitando movea l’aurate foglie.{{R|305}}
Tosto che ’l vide Enea, di piglio dielli,
Tosto che ’l vide Enea, di piglio dielli,
e disïoso, ancor che duro e valido
E disïoso, ancor che duro e valido
gli sembrasse, a la fin lo svelse; e seco
Gli sembrasse, a la fin lo svelse; e seco
a l’indovina vergine lo trasse.
A l’indovina vergine lo trasse.
Non s’intermise di Miseno in tanto{{R|310}}
Non s’intermise di Miseno in tanto{{R|310}}
condur l’esequie al suo cenere estremo.
Condur l’essequie al suo cenere estremo.
E primamente la gran pira estrutta,
E primamente la gran pira estrutta,
di pingui tede e di squarciati roveri
Di pingui tede e di squarciati roveri
v’alzâr cataste: di funeste frondi,
V’alzâr cataste: di funeste frondi,
d’atri cipressi ornâr la fronte e i lati,{{R|315}}
D’atri cipressi ornâr la fronte e i lati,{{R|315}}
e piantâr ne la cima armi e trofei.
E piantâr ne la cima armi e trofei.
Parte di loro al foco, e parte a l’acque,
Parte di loro al foco, e parte a l’acque,
e parte intorno al freddo corpo intenti,
E parte intorno al freddo corpo intenti,
chi lo spogliò, chi lo lavò, chi l’unse.
Chi lo spogliò, chi lo lavò, chi l’unse.
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