Pagina:Commedia - Purgatorio (Buti).djvu/707: differenze tra le versioni

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''Cantando come donna'' ec. In questo {{Sc|xxix}} canto lo nostro autore finge come, ammonito da Matelda, vidde figurato nel paradiso terresto in somma tutto ’l nuovo e vecchio testamento; la quale cosa molto artificiosamente finge, come apparrà nel processo. E dividesi principalmente questo canto in due parti: imperò che prima finge come, andando con Matelda elli dell’ <ref>1</ref> una riva contro lo corso del fiume, et ella dell’ <ref>2</ref> altra, torseno come torseva <ref>3</ref> lo fiume in verso l’oriente: imperò che andavano in su, e come ella ammonitte <ref>4</ref> che dovesse guardare a le cose che nel paradiso erano e che incontravenivano, e vidde figurati li sette doni de lo Spirito Santo, li sette sacramenti de la Chiesa, li dieci comandamenti de la legge; ne la seconda parte, che serà la seconda lezione, finge come vidde li Evangelisti, la santa Chiesa, Cristo capo de la Chiesa, le virtù cardinali e teologiche, et altre cose che a la materia s’appartegnano, come apparrà nel testo, et incominciasi quive: ''Sotto così bel Ciel,'' ec. La prima, che serà la prima lezione, si divide in parti sei: imperò che prima finge come s’inviò ad andare in suso in verso lo corso del fiume con Matelda, elli dall’una riva, et ella dall’altra; ne la seconda finge come Matelda lo fe accorto di uno grande lume che apparitte, et uno dolce canto, et incominciasi quive: ''Non anco fu così'' ec.; ne la tersa parte finge come, approssimandosi al lume et al canto, intese quello che era che si cantava e che facea quello lume, e fa la sua invocazione quive: ''Mentre io m’andava'' ec.; ne la quarta finge come approssimato vidde che quello lume faceano sette candellieri d’oro che li apparveno, et incominciasi quive: ''Poco più oltra''; ne la quinta parte finge come vidde gente vestita di bianco seguitare quil grande lume, et incominciasi quive: ''Inde rendei l’aspetto'' ec.; ne la sesta finge come di sopra al ditto lume vidde l’aire dipinto di vari colori, et incominciasi quive: ''E viddi le fiammelle'' ec. Divisa adunqua la lezione, ora è da vedere lo testo co la esposizione letterale, allegorica o vero morale, la quale è bellissima in tutto questo canto, e molto artificiosa.
Cantando come donna ec. In questo xxix canto lo nostro autore

fìnge come, ammonito da Matelda, vidde figurato nel paradiso terre¬
C. XXIX — ''v''. 1-12. In questi quattro ternari lo nostro autore finge come Matelda, fatta la sua dichiaragione a Dante sopra lo dubbio che avea, ritornò a cantare lo salmo che incomincia: Beati, quorum remissce sunt iniquitates ec.; e come si mosse ad andare in su in ver lo corso del fiume; e come si volseno inverso l’oriente, dicendo così: Cantando come donna innamorata; cioè Matelda, de la quale fu detto di sopra; questa, come fu ditto di sopra, signi- (*) (2) C. M. dall’ (») C. M. torce (4) C. M. l’ammonitte 698 PU
sto in somma tutto T nuovo e vecchio testamento; la quale cosa
molto artificiosamente finge, come apparrà nel processo. E dividesi
principalmente questo canto in due parti: imperò che prima finge
come, andando con Matelda elli dell’(*) una riva contro lo corso del
fiume, et ella dell’ (*) altra, torseno come torseva (8) lo fiume in verso
l’oriente: imperò che andavano in su, e come ella ammonitte (*) che
dovesse guardare a le cose che nel paradiso erano e che incontra-
venivano, e vidde figurati li sette doni de lo Spirito Santo, li sette
sacramenti de la Chiesa, li dieci comandamenti de la legge; ne la
seconda parte, che serà la seconda lezione, fìnge come vidde li
Evangelisti, la santa Chiesa, Cristo capo de la Chiesa, le virtù cardi¬
nali e teologiche, et altre cose che a la materia s’appartegnano,
come apparrà nel testo, et incominciasi quive: Sotto cosi bel
Ciel, ec. La prima, che serà la prima lezione, si divide in parti sei:
imperò che prima finge come s’inviò ad andare in suso in verso lo
corso del fiume con Matelda, elli dalTuna riva, et ella dall’altra;
ne la seconda finge come Matelda lo fe accorto di uno grande lume
che apparitte, et uno dolce canto, et incominciasi quive: Non anco
fu così ec.; ne la tersa parte finge come, approssimandosi al lume et
al canto, intese quello che era che si cantava e che facea quello
lume, e fa la sua invocazione quive: Mentre io myandava ec.; ne la
quarta finge come approssimato vidde che quello lume faceano
sette candellieri d’oro che li apparveno, et incominciasi quive: Poco
più oltra; ne la quinta parte finge come vidde gente vestita di
bianco seguitare quii grande lume, et incominciasi quive: Inde ren¬
dei Vaspetto ec.; ne la sesta finge come di sopra al ditto lume vidde
l’aire dipinto di vari colori, et incominciasi quive: E viddi le fiam¬
melle ec. Divisa adunqua la lezione, ora è da vedere lo testo co la
esposizione letterale, allegorica o vero morale, la quale è bellissima
in tutto questo canto, e molto artificiosa.
C. XXIX — v. 1-12. In questi quattro ternari lo nostro autore
finge come Matelda, fatta la sua dichiaragione a Dante sopra lo
dubbio che avea, ritornò a cantare lo salmo che incomincia: Beati,
quorum remissce sunt iniquitates ec.; e come si mosse ad andare
in su in ver lo corso del fiume; e come si volseno inverso l’orien¬
te, dicendo così: Cantando come donna innamorata; cioè Matelda,
de la quale fu detto di sopra; questa, come fu ditto di sopra, signi-
(*) (2) C. M. dall’ (») C. M. torce
(4) C. M. l’ammonitte
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