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ben quindici figure d’Anubi, e sono tutte de’ tempi posteriori. Le gemme chiamate ''Abraxas'' oggimai generalmente si riconoscono per lavoro de’ Gnoftici e de’ Basilidiani ne’ primi secoli del cristianesimo<ref>(a)</ref>; e lavoro tale che riguardo all’arte non merita nessuna considerazione<ref>(b)</ref>.
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ii8 Delle Ap. ti del Disegno
{{Nl|Panneggiamento di questo stile.}}
- ben quindici figure d’Anubi, e fono tutte de’ tempi pofle-
§. 17. Quel rapporto che abbiamo osservato riguardo al disegno del nudo tra le più antiche opere egiziane, e le imitazioni posteriormente fattene, possiamo pure osservarlo riguardo al panneggiamento. Alcune figure virili, simili in ciò alle vere egiziane, altro vestito non hanno fuorché un grembiule, tranne quella però superiormente rammentata, che ha fui capo calvo una sola ciocca di capelli pendente alla destra tempia, e che è affatto ignuda, della qual cosa non havvi altro esempio fra le antiche figure degli Egizj<ref>(e)</ref>. Le figure femminili sono interamente vestite, e alcune lo sono secondo il più antico stile, in guisa cioè che la veste n’è soltanto indicata per gli orli rialzati ai piedi, al collo, e alle braccia; e in alcune v’è sotto il ventre una piega sola che pende fra le due gambe. altre figure hanno fu tal veste o tunica un manto legato fui petto, nella maniera da me superiormente esposta. Osservasi come una particolarità nella villa Albani una figura virile di marmo nero, il cui capo s’è perduto, vestita alla maniera delle femmine: altronde il fesso virile chiaramente si manifesta per una certa
^^^■^^’ riori. Le gemme chiamate Ahraxas oggimai generalmente fi

CAP.iii. j-j-Qj-^Qfc^no per lavoro de’Gnoftici e de’Bafìlidiani ne’primi

fecoli del criftianefimo (a); e lavoro tale che riguardo all’arte non merita neffuna confiderazione (b).
(a) Beaufobre Hijloir. du Man’ich. T. il.
Panneggia- jf. 17. Quel rapporto che abbiamo ofTervato riguardo
l. IV. chap. IV pag. fo. foftienc robufta-
mento di que-,,. - 111 1 ■ - • 1 ■ ■ 1
mentc che nol siano, fondandosi principalmente fopra il lìlenzio di tanti antichi fcrit-
fio Itile. al dileguo del nudo tra le più antiche opere egiziane, e le
tori, e de’ Santi Padri in ifpecie, i quali
imitazioni porteriormente fattene, polliamo pure ofìervarlo
non avrebbero al certo tralafciato di ricavarne un forte argomento, onde abbattere l’cmpietà di qutgli eretici: e il (Ig. {{AutoreCitato|Anne-Claude-Philippe de Tubières, conte di Caylus|conte di Caylus}}, in vista delle di lui ragioni, Rie. d’Antiq. Tom. VI. Ant. Egypt. pi. XIX. n. IV.
riguardo al panneggiamento. Alcune figure virili, fimili in
/!. 64. protetta di ritrattarli da quella opinione, che aveva ammcfla nel Tom.:l. pi. X.
ciò alle vere egiziane, altro velìito non hanno fuorché un
pag.4-0. Egli crede pertanto che fiano di gente addetta al culto egiziano, e della più pura
grembiule, tranne quella però fuperiormente rammentata,
idolatria. Si vegga il P. a Bennettis ''l. c. p. 96. segg''., e il Paderi ''''Diatriba de Gemmis Basilidianis'', che li crede invenzione di maghi, medici, e astrologi antichi. Il P. Martin ''Explic. de plus. mon. sing. ec. du dieu Mithras, in fine, p. 291''. pretende che debba dirsi ''Abrafax''.
che ha fui capo calvo una fola ciocca di capelli pendente

alla deftra tempia, e che è affatto ignuda, della qual cofa
(b") Se ne possono vedere molti presso il P. {{AutoreCitato|Bernard de Montfaucon |Mantfaucon}} ''Antiq. Expl. Tom. {{Sc|iI}}. sec. par. pl. CXLIV. e segg''.
non havvi altro efempio fra le antiche figure degli £gizj (e).

Le figure femminili fono interamente veftite, e alcune lo
(e) Vi è la statua di Mennone anch’elTa
fono fecondo il più antico Itile, in guifa cioè che la vcfie
nuda affatto, e fenza grembiule, come lo
n’è foltanto indicata per gli orli rialzati ai piedi, al collo,
sono le figure, che ha intorno. Vedi la Tav.
e alle braccia; e in alcune v’è fotto il ventre una piega
fola che pende fra le due gambe. altre figure hanno fu tal
IV. Molte fra le piccole figure fi hanno nella
Raccolta di Caylus.
vefte o tunica un manto legato fui petto, nella maniera da
me fuperiormente efpofta. Ofiervafi come una particolarità
nella villa Albani una figura virile di marmo nero, il cui
capo s’è perduto, velHta alla maniera delle femmine: altronde
il feffo virile chiaramente fi manifefia per una certa
ele-
(a) Beaufobre Hijloir. du Man’ich. T. il. idolatria. Si vegga il P. a Bcnnettis /. e. p. $ 6.
l. IV. chap. IV pag. fo. foftienc robufta- fegg., e il Paderi Dìairibd de Gemmis Bafilimentc
che noi (lano, fondant’oli principal- i^rj/2/s, che li crede invenzione di maghi, memente
fopra il lìlenzio di tanti antichi fcrit- dici, e aftrologi antichi. Il P.Martin Explic.
tori, e de’ Santi Padri in ifpecie, i quali depìuf. mon.fing ec. du dieu Mùhras, in {inon
avrebbero al certo tralafciato di ricavar- ne, p.zgi. pretende che debba dirfi jihrafax.
ne un forte argomento, onde abbattere l’cm- (b") Se ne poilono vedere molti prcllo il
pietà di qutgli eretici: e il (Ig. conre di Cay- P. Mantfaucon Antiq. Expl. Tum.il.fec. par.
lus, in viOa delle di lui ragioni, Rie. d’An- pi. CXLIV. e fegg.
tiq. Tom. VI. Ant. Egypt. pi. XIX. n. IV. (e) Vi è la ftatua di Mennone anch’elTa
/!. 64. protetta di ritrattarli da quella opinio- nuda affatto, e fenza grembiule, come lo
ne, che aveva ammcfla nel Tom.:l. pi. X. fono le figure, che ha intorno. Vedi laTav.
pag.4-0. Egli crede pertanto che fiano di gen- IV. Molte fra le piccole figure fi hanno nella
te addetta al culto egiziano, e della più pura Raccolta di Caylus.
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