Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/217: differenze tra le versioni
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§. 8. Le figure egiziane di questo fecondo stile distinguonsi eziandio, perchè non hanno punto que’ geroglifici, che nelle più antiche, or sulla base or sul pilastro che serve loro di sostegno<ref> |
§. 8. Le figure egiziane di questo fecondo stile distinguonsi eziandio, perchè non hanno punto que’ geroglifici, che nelle più antiche, or sulla base or sul pilastro che serve loro di sostegno<ref>Veggasi ''pag. 16. nota'' {{Sc|a}}.</ref>, veggonsi incisi<ref name=pagina217>Nello scrivere questo passo 1! nostro Autore non si è più ricordato, che le statue isiache del Museo Capitolino ''Tom. {{Sc|iiI}}. tav. 76. e 77.'', credute anche da lui qui avanti per lavoro del fecondo stile, hanno geroglifici alla base, e al pilastro, cui sono appoggiate. Se ne avvide però in appresso nello scrivere il Trattato preliminare ai Monumenti antichi nella serie di questo medesimo discorso; e col fondamento appunto di quelle statue stabilisce il contrario, e confuta il P. {{AutoreCitato|Athanasius Kircher|Kirchero}}, che da’ tempi di Cambise volea perduto l’uso dei geroglifici. Ecco le di lui parole nella ''p. XXI''.<br/> |
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"Se le ragioni fin qui addotte in prova che le due Isidi nominate poc’anzi per le prime furono scolpite dopo che l’Egitto era stato sottoposto alla potenza de’ Greci, sono bastevoli, come non ne dubito; non vuò tralasciar di notare, che con ciò viene ad essere smentita l’opinione, in prima del Padre {{AutoreCitato|Athanasius Kircher |Kirchero}} ''Œdip. Ægyp. Tom. {{Sc|iiI}}. synt. 18. carp. 3 pag. 515.'' che la scienza de’ geroglifici fosse stata abolita per l’empietà, e le gozzoviglie, come e" dice, di Cambise, allorché costui invase il regno dell’Egitto; e in secondo luogo di coloro, i quali suppongono, che tale scienza si perdesse all’incominciare del governo de’ Greci; imperciocché ognuna di coteste statue col pilastro, al quale si sta appoggiata, e d’un sol pezzo, e in ambedue i pilastri si veggono scolpiti i geroglifici. Il credere sì fatta cosa è lo stesso dell’asserire, che i Greci abolissero, tostochè si furono impadroniti dell’Egitto, la religion del paese, la quale ognun sa quanta parte aveva nelle ceremonie sepolcrali; or noi al contrario veggiamo, e ’l P. Kirchero è uno di coloro che ce ne da la relazione, e ce ne mostra il disegno ''loc cit. p. 405''., cioè una mummia trovata in Egitto ornata, e così custodita come facevano gli Egiziani prima d’esser dominati dagli stranieri, sur una delle quali leggesi in greco la parola {{greco}} ΕΥΨΥΧΙ, acclamazione solita farsi a’ defunti, come ne fan vedere diverse iscrizioni presso il {{AutoreCitato|Jan Gruter|Grutero}} ''pag. 661. num. 6., pag. 783. n. 3''., [ e una cristiana presso il {{AutoreCitato|Filippo Buonarroti (antiquario)|Buonarroti}} ''Osserv. sopra alc. framm. di vetri, Tav. XXIV. pag. 2. p. 168.'']; per cui certamente ci vien significato, che la mummia è di que’ Greci, che si stabiliron colà al tempo de’ Tolomei. Laonde dirasi piuttosto, che la scienza de’ geroglifici si andò mantenendo sì, ma a poco a poco diminuendo sino ad essersi poi estinta, per avere in</ref>. Più allo stile però, che alla mancanza de’ geroglifici, denno tali figure riconoscersi; imperciocché, sebbene quelli non si ravvisino su nessuna delle opere fatte ne’ tempi posteriori ad imitazione delle {{Pt|an-|}} |
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(a) Veggasi ''pag. 16. nota'' {{Sc|a}}. |
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(b) Nello scrivere questo passo 1! nostro Autore non si è più ricordato, che le statue isiache del Museo Capitolino ''Tom. {{Sc|iiI}}. tav. 76. e 77.'', credute anche da lui qui avanti per lavoro del fecondo stile, hanno geroglifici alla base, e al pilastro, cui sono appoggiate. Se ne avvide però in appresso nello scrivere il Trattato preliminare ai Monumenti antichi nella serie di questo medesimo discorso; e col fondamento appunto di quelle statue stabilisce il contrario, e confuta il P. {{AutoreCitato|Athanasius Kircher|Kirchero}}, che da’ tempi di Cambise volea perduto l’uso dei geroglifici. Ecco le di lui parole nella ''p. XXI''.<br/> |
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"Se le ragioni fin qui addotte in prova che le due Isidi nominate poc’anzi per le prime furono scolpite dopo che l’Egitto era stato sottoposto alla potenza de’ Greci, sono bastevoli, come non ne dubito 5 non vuò tralasciar di notare, che con ciò viene ad essere smentita l’opinione, in prima del Padre {{AutoreCitato|Athanasius Kircher |Kirchero}} ''Œdip. Ægyp. Tom. {{Sc|iiI}}. synt. 18. carp. 3 pag. 515.'' che la scienza de’ geroglifici fosse stata abolita per l’empietà, e le gozzoviglie, come e" dice, di Cambise, allorché costui invase il regno dell’Egitto; e in secondo luogo di coloro, i quali suppongono, che tale scienza |
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(i perdeffe all’incominciate del governo de’ |
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Greci; imperciocché ognuna di coteftc ftatue |
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col pilaftro, al quale fi Ila appoggiata, e d’un |
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fol pezzo, e in ambedue i pilaftri l veggono |
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fcolpiti i geroglifici. 11 credere sì latta cola è |
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lo ftellb dell’aiferire, che i Greci abc)lilTero, |
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noi al contrario veggiamo, e’I P. Kirchero e |
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uno di coloro che ce ne da la relazione, e ce |
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ne moftra il difegno /oc eie. p. 40 j., cioè una |
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mummia trovata in Egitto ornata, e co<;l cuftx) |
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dita come facevano gli Egiziani prima d’cffer |
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dominati dagli ftranieri, fur una delle quali |
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Icggefi in greco la parola EYS-YX!, acclamazione |
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folita farfi a’ defunti, come ne fati |
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vedere diverfc ifcrizioni prclTo il Grutero |
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pag. 6pi. num. 6., pag.jS ^. n.q., [ e una criftiana |
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prefTo il Buonarroti Olferv. fopra ii’c. |
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framm. di ve fi, Tav.XXiy. jig.z. p.i6S.^; |
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per cui cerramente ci vien figiiificato, chela |
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mummia è di que’Greci, che li ftabiliron colà |
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al tempo de’ T’^lomei. Laonde dirafi piuttofto, che la fcicnza de’ geroglifici ( andò |
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mantenendo sì, ma a po-o a poco diminuendo |
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(ine ad ellerii poi cftinta, per avcic in |