Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/178: differenze tra le versioni

Nessun oggetto della modifica
Stato della paginaStato della pagina
-
Pagine SAL 25%
+
Pagine SAL 75%
Corpo della pagina (da includere):Corpo della pagina (da includere):
Riga 1: Riga 1:
che non è la sua propria, trovasi nel giardino del palazzo Barberini; e un’altra pure se ne vede, alta in circa tre palmi, nella villa Borghese; queste hanno una positura diritta colle braccia distese e pendenti ad imitazione delle più antiche figure egizie. È naturale, che Adriano, il quale volea che Antinoo divenisse oggetto d’adorazione presso gli Egizj, lo avrà presentato sotto quella forma, che loro era più venerabile ed accetta<sup>nota</sup>.
che non è la sua propria, trovasi nel giardino del palazzo Barberini; e un’altra pure se ne vede, alta in circa tre palmi, nella villa Borghese; queste hanno una positura diritta colle braccia distese e pendenti ad imitazione delle più antiche figure egizie. È naturale, che Adriano, il quale volea che Antinoo divenisse oggetto d’adorazione presso gli Egizj, lo avrà presentato sotto quella forma, che loro era più venerabile ed accetta<ref>Anzi gli Egiziani stessi, e le più cospicue città della Grecia, e dell’Asia di propria volontà alzarono tempj, e boschi sacri, istituirono oracoli, sacerdoti, giuochi, e feste, batterono medaglie in onore di Antinoo, e lo rappresentarono fotto la sigura, e i simboli delle loro divinità, per cattivarsi la benevolenza di Adriano, per altro ben voluto; e a fine di ottenerne poi benefizi, e privilegi alle loro comunità. Vegg. {{AutoreCitato|Filippo Buonarroti (antiquario)|Buonarroti}} ''Osservar. istor. sopra alcuni medaglion. cap. {{Sc|iI}}. pag. 25. e segg.'', e {{AutoreCitato|Giovanni Gaetano Bottari|Bottari}} ''Museo Capit. T.{{Sc|iiI}}. tav. 56''.</ref>.


§. 10. In conseguenza di quell’amore per gli antichi riti e per la prisca forma delle statue, che erano l’oggetto della loro venerazione, odiarono gli Egizj tutte le usanze de’ Greci<sup>nota</sup>, almeno fino a che sotto il dominio di questi non vennero<sup>nota</sup>. I loro artisti pertanto aveano pel progresso dell’arte presso le altre nazioni quell’indifferenza che suol essere all’avanzamento delle arti, come delle scienze, perniciosissima. Siccome i loro medici non poteano proporre all’infermo altri rimedj fuorché i prescritti ne’ loro libri sacri; così vietato era agli artisti di allontanarsi dall’antico stile. Le leggi costrignevano lo spirito degli Egizj a ricalcar sempre le orme de’ padri loro, ed ogni maniera d’innovazione interdicevano. Di fatti attesta {{AutoreCitato|Platone |Platone}}<sup>nota</sup> che le statue, le quali lavoravansi in Egitto a’ {{Pt|gior-|}}
§. 10. In conseguenza di quell’amore per gli antichi riti e per la prisca forma delle statue, che erano l’oggetto della loro venerazione, odiarono gli Egizj tutte le usanze de’ Greci<ref>{{AutoreCitato|Erodoto|Herodot.}} ''lib. 2. cap. 91. pag. 143.''</ref>, almeno fino a che sotto il dominio di questi non vennero<ref>Vedi appresso al ''capo {{Sc|iI}}. pag. 79''.</ref>. I loro artisti pertanto aveano pel progresso dell’arte presso le altre nazioni quell’indifferenza che suol essere all’avanzamento delle arti, come delle scienze, perniciosissima. Siccome i loro medici non poteano proporre all’infermo altri rimedj fuorché i prescritti ne’ loro libri sacri; così vietato era agli artisti di allontanarsi dall’antico stile. Le leggi costrignevano lo spirito degli Egizj a ricalcar sempre le orme de’ padri loro, ed ogni maniera d’innovazione interdicevano. Di fatti attesta {{AutoreCitato|Platone |Platone}}<ref name=pagina178>''De Leg. lib. 2. oper. Tom. {{Sc|iI}}. pag. 656. in fine''. [ {{AutoreCitato|Platone|Platone}} pensava forse più da filosofo, che da storico, e da artista, quando scrisse in questo luogo, che le statue, e le pitture, che si facevano in Egitto a’ suoi giorni, non erano nè più belle, nè più brutte, nè differenti per che siasi da quelle di diecimila anni prima; perchè fatte a norma di quello era prescritto ne’ libri sacri. Io ammetto, che vi fossero delle forme determinate dai sacerdoti per le figure delle divinità, e per li geroglifici; ma non potrò giammai credere, che essi avessero stabiliti tutti i soggetti anche di altro genere, e le loro forme, da copiarsi in appresso materialmente dagli artisti; né che fossero queste poi tutte di uno stesso tenore né più belle, nè più brutte degli originali dei libri. Noi vediamo per esempio le figure dell’[[:w:Obelisco di Montecitorio|obelisco del sole]] in Campo Marzo più belle di tante altre; ed abbiamo dagli storici, che si facessero dei lavori di maggior eccellenza di altri; come per esempio ci attesta {{AutoreCitato|Diodoro Siculo|Diodoro}} ''lib. 1. §. 46. p. 55''. delle pitture, e sculture del sepolcro del re Osimandue, che non avessero le uguali; e così anche di quelle, colle quali i dodici sovrani, che contemporaneamente governarono {{Pt|l’Egit-|}}</ref> che le statue, le quali lavoravansi in Egitto a’ {{Pt|gior-|}}

(a) Anzi gli Egiziani stessi, e le più cospicue città della Grecia, e dell’Asia di propria volontà alzarono tempj, e boschi sacri, istituirono oracoli, sacerdoti, giuochi, e feste, batterono medaglie in onore di Antinoo, e lo rappresentarono fotto la sigura, e i simboli delle loro divinità, per cattivarsi la benevolenza di Adriano, per altro ben voluto; e a fine di ottenerne poi benefizi, e privilegi alle loro comunità. Vegg. {{AutoreCitato|Filippo Buonarroti (antiquario)|Buonarroti}} ''Osservar.
istor. sopra alcuni medaglion. cap. {{Sc|iI}}. pag. 25. e
segg.'', e {{AutoreCitato|Giovanni Gaetano Bottari|Bottari}} ''Museo Capit. T.{{Sc|iiI}}. tav. 56''.

(a) {{AutoreCitato|Erodoto|Herodot.}} ''lib. 2. cap. 91. pag. 143.''

(b) Vedi appresso al ''capo {{Sc|iI}}. pag. 79''.

(i) ''De Leg. lib. 2. oper. Tom. {{Sc|iI}}. pag. 656. in fine''. [ {{AutoreCitato|Platone|Platone}} pensava forse più da filosofo, che da storico, e da artista, quando scrisse in questo luogo, che le statue, e le pitture, che si facevano in Egitto a’ suoi giorni, non erano nè più belle, nè più brutte, nè differenti per che siasi da quelle di diecimila anni prima; perchè fatte a norma di quello era prescritto ne’ libri sacri. Io ammetto, che vi fossero delle forme determinate dai sacerdoti per le figure delle divinità, e per li geroglifici; ma non potrò giammai credere, che essi avessero stabiliti tutti i soggetti anche di altro genere, e le loro forme, da copiarsi in appresso materialmente dagli artisti; né che fossero queste poi tutte di uno stesso tenore né più belle, nè più brutte degli originali dei libri. Noi vediamo per esempio le figure dell’[[:w:Obelisco di Montecitorio|obelisco del sole]] in Campo Marzo più belle di tante altre; ed abbiamo dagli storici, che si facessero dei lavori di maggior eccellenza di altri; come per esempio ci attesta {{AutoreCitato|Diodoro Siculo|Diodoro}} ''lib. 1. §. 46. p. 55''. delle pitture, e sculture del sepolcro del re Osimandue, che non avessero le uguali; e così anche di quelle, colle quali i dodici sovrani, che contemporaneamente governarono {{Pt|l’Egit-|}}



s

<ref>(a)</ref>
<ref>(a)</ref>
<ref>(b)</ref>
<ref namr=pagina178>(b)</ref>