Cenni sulla costituzione della Repubblica Ambrosiana: differenze tra le versioni

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| Titolo =Cenni sulla costituzione della Repubblica Ambrosiana
| Iniziale del titolo =C
| Anno di pubblicazione =1574 (?)
| Lingua originale del testo =
| Nome e cognome del traduttore =
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Tale era l'ordinamento della nuova repubblica, desunto in gran parte dalle vecchie consuetudini: nel consiglio generale vi erano senza dubbio persone di ogni ceto; ma i nobili si erano pressoché esclusivamente appropriati i ministeri speciali, e l'azion del governo, del che non sembra che il popolo si dolesse, sia che fosse avvezzo da lungo tempo a veder primeggiare le classi aristocratiche, o sia che mancasse ne' ceti popolari quella intelligenza e quella capacità e dicasi eziandio quell'ozio che sono necessarj per vacare ai pubblici offici, e che si dovevano cercare altrove. Ad ogni modo, si era riservata al popolo un'ingerenza, che non è per certo la migliore e più sana, quella cioè di tumultuare per le piazze e di strepitare e di far paura colle grida e le dimostrazioni minacciose alle pubbliche autorità, e violentarle nelle deliberazioni; nelle quali faccende il popolo si crede di essere una gran cosa, e non è che un istromento nelle mani degli agitatori.
Del rimanente, prima cura de' capitani e de' magistrati fu di ristabilire l'ordine interno, di reprimere le fazioni e le violenze, di vietare le delazioni delle armi che ciascuno si faceva lecito, e le unioni armate che davano luogo a tumulti; di riabilitare le leggi sui dazj violate impunemente in que' primi licenziosi giorni, di provvedere al ricovero e alla wssistenza di molti infelici contadini, che la guerra aveva discacciati dalle loro sedi, e che mendicando o consumando d'inedia, vagavano per le vie, e di assicurare insomma la quiete e l'ordine interno. ''Queste considerazioni sullo stato di Milano dopo Filippo Maria, come eziandio sull'ordinamento della repubblica Ambrosiana le ho estratte da un'opera di celebre autore, pubblicata pochi anni fa.''
 
 
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