Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/165: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
link |
||
Corpo della pagina (da includere): | Corpo della pagina (da includere): | ||
Riga 19: | Riga 19: | ||
| wTop = 416px |
| wTop = 416px |
||
}} |
}} |
||
<ref follow="pagina164">{{Pt|gomento|l'argomento}} cavato dalle cognizioni del di lui maestro non dovrà prevalere alla chiara testimonianza del {{AutoreCitato|Giorgio Vasari|Vasari}} quasi contemporaneo, che nella di lui vita dopo il principio, tralle vite de’ Pittori ''Tom. {{Sc|iiI}}. pag. 58.'', scrive, che non vide Roma, e non istudiò l’antico; e del celebre {{AutoreCitato| Annibale Carracci|Annibale Caracci}} in una lettera a Lodovico suo cugino inserita nella ''Raccolta di lettere sulla Pittura ec. Tom. I. pag. 89''., ove ci assicura, che egli non abbia posto in opera che i suoi pensieri, e i suoi concetti; e non imitato modelli, statue, o carte. Anche le opere sue, come prosiegue in quello proposito il signor Bracci ''loc. cit.'', apertamente dimostrano, che egli deve a sé stesso la sua eccellenza, e la sua fama. E chi non vede quella grazia singolare, che il Correggio ha dato alle sue figure, e principalmente a quelle delle femmine, e de’ puttini, che procede dall’avere studiata la sola natura ?</ref> |
<ref follow="pagina164">{{Pt|gomento|l'argomento}} cavato dalle cognizioni del di lui maestro non dovrà prevalere alla chiara testimonianza del {{AutoreCitato|Giorgio Vasari|Vasari}} quasi contemporaneo, che nella di lui vita dopo il principio, tralle {{TestoCitato|Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori (1550)|vite de’ Pittori}} ''Tom. {{Sc|iiI}}. pag. 58.'', scrive, che non vide Roma, e non istudiò l’antico; e del celebre {{AutoreCitato| Annibale Carracci|Annibale Caracci}} in una lettera a Lodovico suo cugino inserita nella ''Raccolta di lettere sulla Pittura ec. Tom. I. pag. 89''., ove ci assicura, che egli non abbia posto in opera che i suoi pensieri, e i suoi concetti; e non imitato modelli, statue, o carte. Anche le opere sue, come prosiegue in quello proposito il signor Bracci ''loc. cit.'', apertamente dimostrano, che egli deve a sé stesso la sua eccellenza, e la sua fama. E chi non vede quella grazia singolare, che il Correggio ha dato alle sue figure, e principalmente a quelle delle femmine, e de’ puttini, che procede dall’avere studiata la sola natura ?</ref> |