Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/152: differenze tra le versioni

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{{Pt|puntate|appuntate}}, cosicchè difficil cosa sarebbe il trovare fra costoro una di quelle barbe che scorgiamo nelle teste de’ filosofi greci. Avean pur fatta questa osservazione gli antichi scultori, che nel rappresentare i Galli e i Celti, facean loro stesa la chioma, come ne fanno fede varj antichi monumenti, e particolarmente due statue sedenti di prigionieri di guerra di quella nazione, esistenti nella villa Albani. Se ne veggano le qui annesse figure ([[../565|Tavv. II]]. e [[../567|III.]])<ref>(a)</ref>. E’ però da osservarsi suò proposito de’ capelli, che sebbene vi siano più biondi ne' paesi freddi che ne’ caldi, pur il crin biondo anche in quelli
{{Pt|puntate|appuntate}}, cosicchè difficil cosa sarebbe il trovare fra costoro una di quelle barbe che scorgiamo nelle teste de’ filosofi greci. Avean pur fatta questa osservazione gli antichi scultori, che nel rappresentare i Galli e i Celti, facean loro stesa la chioma, come ne fanno fede varj antichi monumenti, e particolarmente due statue sedenti di prigionieri di guerra di quella nazione, esistenti nella villa Albani. Se ne veggano le qui annesse figure ([[../565|Tavv. II]]. e [[../567|III.]])<ref>Convengono tutti gli antichi scrittori nel dire, che i Celti, e i Galli, che da essi provenivano, portavano lunga, e stesa la chioma. Si possono vedere riferiti da {{AutoreIgnoto|<!--Simon Pelloutier-->Pelloutier}} ''Hist. des Celtes, Tom. {{Sc|iI.}} livre {{Sc|iI.}}. ch. VIII. pag. 173. not. 1''. Tra questi merita di essere qui riportato specialmente {{AutoreCitato|Clemente Alessandrino|Clemente Alessandrino}}, il quale nel ''Pædagog. lib. lib. {{Sc|iiI}}. cap. {{Sc|iiI}}. in fine, pag. 267. princ. scrive., che quei barbari per la lunga, densa, e incolta loro capellatura, unita al color biondo del volto, mostravano un’aria terribile, e guerriera anche nell'aspetto, come pare si vegga pure nelle dette due statue: ''Calli & Scythæ comam nutriunt, sed non se ornant: & terribile quiddam præ se fert densum barbari capillitium, & flavus ille color bellum minatur, ut qui videatur cognationem habere cum sanguine''. {{AutoreCitato|Olimpiodoro di Tebe|Olimpiodoro}} presso {{AutoreCitato|Fozio di Costantinopoli|Fozio}} ''Cod. LXXX''., e nella ''Hist. Byzant. Tom. I. Excerpta, pag. 10. racconta che furono trovate nella Tracia ai tempi di Costante figlio di Costantino tre statue d’argento vestite alla foggia dei barbari con abiti di vari colori, e con lunga chioma.</ref>. E’ però da osservarsi suò proposito de’ capelli, che sebbene vi siano più biondi ne' paesi freddi che ne’ caldi, pur il crin biondo anche in questi è frequente, e v’ha negli uni e negli altri di belle donne dalla bionda chioma; colla differenza però che in quelle il biondo tende più al bianco, il che dà alla fisonomia un’aria fredda ed insipida<ref>{{AutoreCitato|Saverio Bettinelli|Bettinelli}} ''Saggio di Ragion. filosofici sopra la storia dell’uomo, Disc. {{Sc|iI.}} annota. op. Tom. I. pag. 133''.</ref>.
è frequente, e v’ha negli uni e negli altri di belle donne
dalla bionda chioma; colla differenza però che in quelle il
biondo tende più al bianco, il che dà alla fisonomia un’aria
fredda ed insipida<ref>(b)</ref>.


{{Annotazione a lato|... che scorgonsi nel disegno de’ loro artisti.}}
{{Annotazione a lato|... che scorgonsi nel disegno de’ loro artisti.}}
§. 5. Siccome l’uomo è stato in ogni tempo il principale oggetto dell'arte e degli artisti, così quelli in ogni paese hanno data alle loro figure una non so qual fisonomia o aria nazionale; e ne rimarrà convinto chiunque osservi la differenza che passa fra gli antichi monumenti dell’arte, e le produzioni de’ moderni. Gli artisti tedeschi, olandesi, francesi, quando non siano mai usciti dalle natie loro contrade, si riconoscono nelle opere loro, come i Cinesi, i Giapponesi, e i Tartari. [[:w:Pieter Paul Rubens |Rubens]] medesimo, comechè molti anni abbia soggiornato in Italia, pur ha disegnate le sue figure in maniera,
§. 5. Siccome l’uomo è stato in ogni tempo il principale oggetto dell'arte e degli artisti, così quelli in ogni paese hanno data alle loro figure una non so qual fisonomia o aria nazionale; e ne rimarrà convinto chiunque osservi la differenza che passa fra gli antichi monumenti dell’arte, e le produzioni de’ moderni. Gli artisti tedeschi, olandesi, francesi, quando non siano mai usciti dalle natie loro contrade, si riconoscono nelle opere loro, come i Cinesi, i Giapponesi, e i Tartari. [[:w:Pieter Paul Rubens |Rubens]] medesimo, comechè molti anni abbia soggiornato in Italia, pur ha disegnate le sue figure in maniera,


(a) Convengono tutti gli antichi scrittori

munt, fid non fé omant: & ternhiU quid

nel dire, che i Celti, e i Galli, che da eflì

damprAJefert denfum barbari capiUitium,a
provenivano, portavano lunga, e Uefa la chio-

fiavus iUe color bdlurn minamr, uc_ qui ri

ma. Si poiFono vedere riferiti da Pelloutier

deatur cognationem habere curri Janguine. OB

iji. des Celtes, Tom. il. iivrt il. eh. FUI.

limpiodoro preflo Fozio Cod.LXXX., e nella
pag.i7^.nor.r. Tra quefti merita di edere

Hifi. Byiani. Tom. I. Excerpta, pag.i 0. nc

qui riportato fpecialmcnte Clemente Alellan-
conta che furono trovate nella Traaa ai tem
drino, il quale nel l’idatog. lìb.iù. cap.iil.
pi di Cortante figlio di Coflantiiio tre liatuc

infi,ie,pag267.princ.[.nve., che quei bar-
d’argento vcftite alla foggia dei barbari con
bari per la lunga, dcnfa, e incolta loro capei-
abiti di vat) colori, e con lunga chioma. _
latura, unita al color biondo del volto, mo-
(b) Bettinelli Saggio di Ragia... piojojicijofi
lavano un’aria terribile, e guerriera anche
pralajioria dell’uomo,L>i}C,il. annota.of,
nellafpetto, come pare fi veg"a pure nelle Tom.l. pag.i S3’
dette due ftatue: Calli & Scythi comam nu~