Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/165: differenze tra le versioni

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§. 25. Io lascerò che altri giudichi se da queste medesime cagioni proceda che gl’Inglesi non abbiano mai avuto ne’ tempi andati alcun celebre pittore, e lo stesso sia pur de’ Francesi, ove due o tre se n’eccettuino, malgrado le tante spese che hanno fatte per riuscirvi.
§. 25. Io lascerò che altri giudichi se da quelle medesime
cagioni proceda che gl’Inglesi non abbiano mai avuto ne’ tempi andati alcun celebre pittore, e lo stesso fìa pur de’ Francefi,
ove due o tre fé n’eccettuino, malgrado le tante fpefe che
hanno fatte per riufcirvi.


jf. 24. Chechè ne lìa, io mi Infingo colle nozioni generali dell’arte e delle fue differenze ne’ varj paefi, ov’è fiata
§. 24. Chechè ne sia, io mi lusingo colle nozioni generali dell’arte e delle sue differenze ne’ varj paesi, ov’è stata coltivata, e ancor si coltiva, d’aver preparato abbastanza il mio leggitore, per passare all’esame di ciò che furono le arti del disegno in ognuna delle tre nazioni, presso le quali divennero celebri.
coltivata, e ancor fi coltiva, d’aver preparato abbaflanza il
mio leggitore, per pafTare all’efame di ciò che furono le arti
del dilegno in ognuna delle tre nazioni, preffo le quali divennero celebri.


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<ref follow="pagina164">{{Pt|gomento|argomento}} cavato dalle cognizioni del di lui maestro non dovrà prevalere alla chiara testimonianza del {{AutoreCitato|Giorgio Vasari|Vasari}} quali contemporaneo, che nella di lui vita dopo il principio, tralle vite de’ Pittori ''Tom. {{Sc|iiI}}. pag. 58.'', scrive, che non vide Roma, e non istudiò l’antico; e del celebre {{AutoreCitato|Annibale Caracci|Annibale Caracci}} in una lettera a Lodovico suo cugino inserita nella ''Raccolta di lettere sulla Pittura ec. Tom. I. pag. 89''., ove ci assicura, che egli non abbia posto in opera che i suoi pensieri, e i suoi concetti; e non imitato modelli, statue, o carte. Anche le opere sue, come prosiegue in quello proposito il signor Bracci ''loc. cit.'', apertamente dimostrano, che egli deve a sé stesso la sua eccellenza, e la sua fama. E chi non vede quella grazia singolare, che il Correggio ha dato alle sue figure, e principalmente a quelle delle femmine, e de’ puttini, che procede dall’avere studiata la sola natura ?</ref>
<ref follow="pagina164">{{Pt|gomento|argomento}} cavato dalle cognizioni del di lui maestro non dovrà prevalere alla chiara testimonianza del {{AutoreCitato|Giorgio Vasari|Vasari}} quali contemporaneo, che nella di lui vita dopo il principio, tralle vite de’ Pittori ''Tom. {{Sc|iiI}}. pag. 58.'', scrive, che non vide Roma, e non istudiò l’antico; e del celebre {{AutoreCitato| Annibale Carracci|Annibale Caracci}} in una lettera a Lodovico suo cugino inserita nella ''Raccolta di lettere sulla Pittura ec. Tom. I. pag. 89''., ove ci assicura, che egli non abbia posto in opera che i suoi pensieri, e i suoi concetti; e non imitato modelli, statue, o carte. Anche le opere sue, come prosiegue in quello proposito il signor Bracci ''loc. cit.'', apertamente dimostrano, che egli deve a sé stesso la sua eccellenza, e la sua fama. E chi non vede quella grazia singolare, che il Correggio ha dato alle sue figure, e principalmente a quelle delle femmine, e de’ puttini, che procede dall’avere studiata la sola natura ?</ref>