Pagina:Storia della letteratura italiana I.djvu/15: differenze tra le versioni

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que un tipo unico, presente in tutte le lingue neo-latine, e più prossimo, come nota Leibnizio, alla lingua italica, che ad alcun’altro.
que un tipo unico, presente in tutte le lingue neo-latine, e più prossimo, come nota {{AutoreCitato|Gottfried Wilhelm von Leibniz|Leibnizio}}, alla lingua italica, che ad alcun’altro.


Con lo scemare della coltura prevalsero i dialetti. Per le chiese, per le scuole, negli atti pubblici era usato un latino barbaro, molto simile alla lingua del volgo. Nell’uso comune il volgare non era parlato in nessuna parte, ma era dappertutto, come il tipo unico, a cui s’informavano i dialetti e che li certificava di una sola famiglia.
Con lo scemare della coltura prevalsero i dialetti. Per le chiese, per le scuole, negli atti pubblici era usato un latino barbaro, molto simile alla lingua del volgo. Nell’uso comune il volgare non era parlato in nessuna parte, ma era dappertutto, come il tipo unico, a cui s’informavano i dialetti e che li certificava di una sola famiglia.