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La parte storica di tal’Opera ha più bisogno d’ogni altra d’essere compiuta e rettificata, tanto più che nel giudicare del pregio degli antichi lavori e nel determinarne lo stile l'autore s’appoggia sovente a opinioni storiche manifestamente false<ref>Questo non gli è accaduto così spesso, come crede il sig. {{AutoreCitato|Christian Gottlob Heyne|Heyne}}. Qui si potrebbe dire piuttosto che Winkelmann avrà fatto uno studio competente sui disegni, e sui gessi delle opere antiche, come si è detto dagli Editori Viennesi nella loro prefazione, sopra ''pag. xlv. e segg''. Ma negli anni che stette in Roma forse non ebbe tutto il tempo, che vi bisognava, per istudiare sulle stesse opere antiche originali onde saperle distinguere con più facilita dalle moderne, e da quelle della tale epoca, e della tal’altra. Monsignor Foggini nel quarto volume del Museo Capitolino ''tav. 34 pag. 188''. ha già rilevato, che egli dà per antichi due bassirilievi in stucco del Museo suddetto, che sono moderni. Cosi cadde il nostro Autore in un genere di sviste, di cui tanto ha ripreso il Fabretti, ed altri sopra nella prefazione ''pag. xxv''.</ref>.
La parte ftorica di tal’Opera ha più bifogno d’ogni
altra d’elTere compiuta e rettificata, tanto più che nel giudicare del pregio degli antichi lavori e nel deterniinarne lo
ftile r autore s’appoggia fovente a opinioni ftoriche manifeftamente falfe (a).


{{AutoreCitato|Johann Joachim Winckelmann|Winkelmann}} ci ha aperta la strada alla buona maniera d’illustrare i monumenti antichi, se non che dobbiamo ben guardarci dall’imitar da lui quella specie d’ispirazione, e quell'inchinamento a profetizzare ciò che uno immagina di vedere, anziché ad ispiegare quello che v’è diffatti.
Winkelmann ci ha aperta la ftrada alla buona maniera
d’illuftrare i monumenti antichi, fé non che dobbiamo ben
guardarci dall’imitar da lui quella fpecie d’ifpirazione, e
queir inchinamento a profetizzare ciò che uno immagina di
vedere, anziché ad ifpiegare quello che v’è diftatti.


Havvi una maniera di critica antiquaria che, quanto è sicura e necessaria, altrettanto è fiata trascurata finora. Qualora esaminar si deve un antico scrittore, o spiegarne qualche passo difficile, la prima cura non è ella d’esaminare se l’opera è genuina, e se quel passo non è guasto? Non altrimente adoperar si deve cogli antichi monumenti; e prima d’ogni altra ricerca dee precedere questa domanda; il lavoro è egli veramente antico? Di qual’età è
Havvi una maniera di critica antiquaria che, quanto è
egli? Come e in quali parti è egli stato risarcito e {{Pt|ristau-|}}
ficura e necelTaria, altrettanto è fiata trafcurata finora.
<ref follow="pagina85">''Observations sur la statue de Marc-Aurele, & sur d’autres objets relatifs aux Beaux-Arts, à Amsterdam 1771.;'' il signor Paw nelle ''Recherches philosophiques sur les Egyptiens & les Chinois pour servir de suite aux recherches philosophiques sur les Americains,'' ristampate in Ginevra nel 1774.; il Pittore sig. Lens nell’opera, di cui si parlerà qui appresso; e monsignor Foggini, di cui abbiamo parlato sopra alla ''pag. lij''. per quella parte dei ''Monumenti antichi'', che Winkelmann ha inserita nella Storia; omettendo in fine i Giornali, che nel darne relazione, o l’estratto vi fecero di passaggio qualche piccola osservazione. Della maniera usata dalli signori Bracci, e Falconet, e di qualche loro censura ne parla il signor {{AutoreCitato|Michael Huber|Huber}} alla ''pag. CXVII.'', osservando che sono inezie, o che combattono falsi supposti, e difetti del primo traduttor francese, non di Winkelmann, e poche sono di qualche merito. Noi nel decorso delle nostre annotazioni non trascureremo di valutare le buone ragioni di tutti quelli scrittori, e di vendicare insieme il nostro Autore da ogni imputazione di difetti, che non ha commessi.</ref>
Qualora efaminar fi deve un antico fcrittore, o fpiegarne
qualche pafib difficile, la prima cura non è ella d’efiminare fé l’opera è genuina, e fé quel pafì^o non è guaflo?

Non altrimente adoperar fi deve cogli antichi monumenti;
e prima d’ogni altra ricerca dee precedere quefi:a domanda; 11 lavoro è egli veramente antico? Di qual’età è
egli? Come e in quali parti è egli {lato rifarcito e {{Pt|ristau-|}}

Ohfervations far la fiatue de Marc-Aurde, tori, e di vendicare infieme il noftto Autore
& jhrd’uutres objets relatifs auxBeaux-Arts, da ogni imputazione di difetti, che non ha
à Amfterdam lyyt.-., iJ (ìgnor Paw nelle i?<.-- commeffi.

ckercnes philcfophiqucs far Ics Egyptiens 6" (a) Quello non gli è accaduto co?l fpeCles Ckinois pour fervir de fuite aux rccherches fo, come crede il (ìg. Heyne. Qui fi pophitofopkiques far Us Americains, riftampa- trcbbe dire piuttofto che Winkelmann avrà
te in Ginevra nel 1774.; il Pittore lìg. Lens fatto uno ftudio competente fui dilc^ni, e
nell’opera, di cui fi parlerà qui apprello; e fui gcllì delle opere antiche, come fi è detto
monfignor Foggini, di cui abbiamo parlato dagli Editori Viennefi ncUa loro prefazione,
fopra allapj^.7;y. per quella parte dei Manu- fopra pag. xlv. e fegg. Ma negli anni che
menti aitichi, che ’Winkcimann ha inferita flette in Roma forre non ebbe tutto il temnella Storia; omettendo in fine i Giornali, pò, che vi bifosnava, per iftudiare fulle
che nel darne relazione, o l’eftratto vi fecero ucfse opere antiche originali onde faperle
di palfaggio qualche piccola oficrvazione. diftingucre con più facilita dalle moderne,
Della maniera ufata dalli fignori Bracci, e e da quelle della tale epoca, e della tal’altra.

Falconet, e di qualche loro cenfura ne par- Moniignor Foggini nel quarto volume del
la il fignor Huber alla pag. CXf^II., oC- Mufeo Capitolino tav. ^+. pag. iSS. ha già
fermando che fono inezie, o che combatto- rilevato, che egli dà per antichi due badino talii fuppofti, e difetti del primo tra- rilievi in flucco del Mufeo fuddetto, che Ibduttor francefe, non di ^l’inkelniann, e pò- no moderni. Cosi cadde il noftro Autore in
che fono di qualche merito. Noi nel dccorfo un genere di fvifte, di cui tanto ha riprcfo il
delle noftre annotazioni non trafcureremo di Falirctti, ed altri fopra nella prerazione
alutare le buone ragioni di tutti quelli fcrit- pag. xxv.